Addio a Renato Morandi
Si è spento ieri sera a 92 anni un esponente di spicco dell'antifascismo e della sinistra varesina. Il ricordo di Pier Fausto Vedani
E’ morto questa notte, 3 settembre, a 92 anni Renato Morandi. Esponente di spicco dell’antifascismo e della sinistra varesina, è stato un punto di riferimento importante per la politica della città e non solo. In gioventù fu un valido ciclista, al pari del fratello Anselmo, specializzato nella velocità: vinse un campionato italiano su pista nel ’42. La guerra ne fermò la carriera.
Alla figlia Silvana Morandi le condoglianze della redazione di Varesenews.
Pubblichiamo il ricordo di Pier Fausto Vedani (nella foto con Renato Morandi, a sinistra, negli studi di Radio Missione Francescana)
Renato Morandi ha servito e amato Varese come pochi consiglieri comunali. Lo ha fatto dai banchi dell’opposizione e sempre con intenti costruttivi, con tenacia e slancio che mai sono andati oltre i leciti confini di uno spirito guerriero, lo stesso che lo aveva visto battersi giovanissimo per la libertà e la democrazia.
Abbiamo avuto un rapporto personale bellissimo, che con il tempo è passato da un rispetto non di facciata a una confidenza che sarebbe diventata addirittura affetto.
Morandi è stato un grande testimone della Resistenza, ne ha vissuto pagine importanti, ha consentito a Franco Giannantoni di ricostruire la storia vera degli ultimi giorni del fascismo.
Di Renato Morandi ricorderò sempre due drammi personali che dovette affrontare in anni non lontani. Con una documentazione non degna di avere crismi storici gli venne attribuita l’eliminazione di due fascisti piombati in una zona in cui c’era una base partigiana. Se fossero stati rilasciati avrebbero sicuramente fornito al loro comando notizie importanti sulla collaborazione degli abitanti con i “ribelli”.
Ci fu una decisione molto sofferta che Morandi a distanza di tempo venne chiamato a rivivere. Ne parlò con gli amici a lungo, si poté constatare che la sua era ribellione autentica a una valutazione non approfondita.
Fu un dramma per lui anche la riduzione del personale ACI di Varese, istituzione della quale era presidente. Sempre al fianco dei lavoratori in quell’occasione si trovò a avallare una direttiva che veniva dagli organi centrali. So che si impegnò al massimo per ridurne la portata, ma in più occasioni mi trovai davanti un amico angosciato dal dolore.
Caro Renato, sei sempre stato una persona per bene e in più di un occasione un esempio anche per noi giornalisti. L’esempio più grande? Continuare ad amare la comunità anche quando non condivideva le tue proposte e sceglieva praterie che poi in più occasioni sarebbero diventate paludi.
Spero che tu abbia incontrato il primo e ultimo comunista perfetto di tutta la storia, Gesù. Non ne abbiamo mai parlato, ci si fermava subito, con dei sorrisi. Erano sorrisi di rispetto.
Pier Fausto Vedani
E’ possibile lasciare un ricordo nella necrologia pubblicata qui.
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