Così rinascerà il “Lago di piazza”

Depurazione naturale e approdo per le crociere ridanno slancio al piccolo centro lacustre. Il sindaco: “Ora puntiamo al risanamento del grande malato insieme agli altri comuni rivieraschi”

Il lago è un «malato cronico in convalescenza», ma una piccola dose di medicina giungerà da un alleato naturale che da sempre abita le sue sponde: la cannetta lacustre.

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Queste piante, infatti, si “mangeranno” la parte rimanente dei liquami contenuti nelle fosse di decantazione che altrimenti vanno svuotate, o trattate chimicamente.

È difatti in via di ultimazione il progetto di fitodepurazione che riguarderà le fogne di alcuni immobili tra cui il bar a lago e la casa dei pescatori, struttura che diventerà in futuro una casa museo da destinare al turismo didattico basato su tradizioni e natura, patrimonio inestimabile del Lago e dei suoi abitanti.

Lo annuncia il sindaco di Cazzago Brabbia Emilio Magni, che spiega come si trasformerà, senza però stravolgersi, questo pezzetto di sponda lacustre oggi da tutti conosciuto come il porticciolo di Cazzago, domani come “Il Lago di Piazza”.

«Si, proprio così: l’idea è di realizzare quest’opera di fitodepurazione semplicemente impiegando le cannette lacustri che bonificheranno il contenuto della decantazione finale delle fogne – racconta il sindaco – . Lo faremo con un manufatto che, una volta piantati gli arbusti, altro non sembrerà che una continuazione del fronte verde già esistente a lago».

Questo intervento, del costo di circa 20 mila euro e che è stato finanziato da Regione, Comune, Provincia e Consorzio di risanamento del lago, servirà non a tutto il paese ma ad alcune limitare utenze.

Potrebbe tuttavia rappresentare un inizio di un nuovo approccio per la gestione del lago nei momenti critici per il bacino: un esempio fu il problema rappresentato dalle abbondanti piogge dello scorso anno, quando gli scolmatori si saturarono, immettendo così nel lago i liquami responsabile dell’enorme fioritura algale potenzialmente tossica.

«Sarebbe sufficiente pensare ad una soluzione di questo genere nelle vicinanze di questi scolmatori per trattenere e trattare in maniera naturale parte di questi liquami che altrimenti finirebbero in acqua», spiega Magni.

I tempi per la realizzazione di quest’opera sono molto brevi: entro ottobre saranno completati i lavori di collettazione, poi sarà sufficiente piantare le cannette, così da dare inizio alla depurazione naturale.

Nella medesima operazione per la riqualificazione, poi, gli stessi enti hanno finanziato un intervento più importante sul piano economico (la cifra è attorno ai 78.000 euro): si tratta della costruzione di un nuovo pontile che fungerà da approdo per il battello turistico, quello delle mini crociere sul lago; in questa maniera, entrando con una struttura in parte fluttuante per una ventina di metri verso il largo, si permetterà ai turisti di raggiungere via barca questo piccolo mondo antico fatto di barconi per la pesca, ritrovo di pescatori e, più in là, di vecchie ghiacciaie e di un raccolto centro storico.

«Per i lavori arriveranno anche degli archeologi subacquei col compito di verificare il rispetto dei manufatti in un’area importante dal punto di vista storico e naturalistico», continua il sindaco; «qui i tempi per la realizzazione saranno più ampi, ma verosimilmente l’opera sarà compiuta entro gennaio».

Resta ora da capire cosa accadrà al lago: quest’anno i pescatori parlano di meno alghe visibili, ma di un fronte ben e presente fino a pochi giorni fa anche a centinaia di metri dalla riva. Sull’argomento della gestione delle risorse per la limitazione delle alghe attraverso l’impiego di battelli spazzini o di altri sistemi capaci di mettere a freno questo fenomeno, Magni fa sapere che il peso dei comuni sarà diverso.

«Le amministrazioni faranno parte, sotto forma di associazione, all’Osservatorio del lago – conclude il sindaco – e fungeranno da pungolo per destinare risorse e investire concretamente sul taglio delle alghe. Solo in questo modo potremo sperare nella cura del nostro grande malato».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Settembre 2015
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