Festa di Casa Pound, il sindaco revoca l’autorizzazione
Era stata un'associazione sportiva a richiedere (e ottenere) l'area feste dove questo weekend si dovrebbe svolgere di Casa Pound a Castano. Ma ora il sindaco Giuseppe Pignatiello ha revocato l'autorizzazione

Era il “piano B”, la seconda location per la festa. Ma ora Casa Pound dovrà fare a meno anche dell’area feste di Castano Primo dove il prossimo weekend si sarebbe dovuta tenere la sua festa nazionale, dopo la netta contrarietà di Milano.
Un’autorizzazione “di scorta” che l’associazione aveva in tasca ma che è nata da un equivoco: La richiesta per l’area feste era arrivata dall’associazione sportiva “La Focosa” e solo in un secondo momento il sindaco Giuseppe Pignatiello ha scoperto -dalla stampa- che in realtà la struttura di via Olimpiadi sarebbe servita per ospitare la festa dell’associazione riconducibile all’estrema destra. Anche il programma che era stato presentato in comune non aveva nulla a che fare con la politica, ma sarebbe dovuta essere una grande festa all’insegna dello sport, praticato e parlato.
E così Pignatiello, sindaco di centrosinistra, ha preso carta e penna per revocare l’autorizzazione concessa ad agosto, rifiutandosi anche di consegnare le chiavi dell’area nelle mani dei primi attivisti di Casa Pound che stavano già arrivando a Castano Primo. Nonostante questo alcuni militanti starebbero comunque arrivando a Castano mentre l’intero dossier è finito sulla scrivania del Prefetto di Milano che dovrà prendere la decisione definitiva.
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Tanto chiasso per nulla.
Sono stato ieri ad assistere alla conferenza sull’immigrazione e ho visto tantissima allegria e voglia di fare cultura e politica seria, una organizzazione impeccabile e una presenza di giovani sorridenti e famiglie con bambini.
Tentare di impedire questa manifestazione è stato un vero e proprio sopruso che rafforza in me la convinzione che questa tanta decantata democrazia accetta solo il conformismo politico e culturale.
Gianfredo