I comitati: “La strada per Accam non è ancora segnata”
In una nota i comitati ambientalisti criticano le parole dell'assessore all'ambiente di Regione Lombardia, Claudia Terzi, sugli sviluppi nella vicenda dello spegnimento di Accam
E’ con una nota che i comitati che fanno riferimento alla rete nazionale che lotta contro gli inceneritori criticano le parole dell’assessore all’ambiente di Regione Lombardia, Claudia Terzi, sugli sviluppi nella vicenda dello spegnimento di Accam. Ecco il comunicato integrale
Leggiamo un po’ perplessi l’articolo apparso oggi sul vostro quotidiano in merito alle dichiarazioni dell’assessore Terzi sulla riunione tecnica tenutasi ieri a Roma con il ministro galletti, sulla attuazione dell’art.35 dello sblocca Italia (quello che riguarda gli impianti di incenerimento). Anzitutto perché ci risulta che la conferenza Stato-Regioni sia stata rimandata al 24 di settembre, per poter far esprimere i pareri delle Regioni, e poi perché proprio ieri la Commissione ambiente-energia della Conferenza Stato-Regioni ha confermato che l’incenerimento dei rifiuti non è considerato prioritario; ma se Regione Lombardia avesse avuto veramente indicazioni da parte del Governo sulla impossibilità di ridimensionare gli inceneritori, sarebbe un fatto molto grave di imposizione rispetto alle scelte territoriali, le competenze autorizzative in capo alle regioni e in antitesi con tutte le valutazioni in atto.
Ci preme però in particolare sottolineare che la nota che riporta l’articolo su Accam non è corretta: Accam non è stato ancora riclassificato come R1, ma tutto dipenderà dalle decisioni della Regioni all’esito della Conferenza dei Servizi prevista nella seconda metà di settembre e dunque dai pareri degli enti partecipanti. E ciò è fondamentale in quanto senza tale requisito non rientra di fatto nella rete nazionale degli inceneritori prevista dal Governo.
Si legge infatti in una comunicazione inviata dalla Regione ad Accam, datata 10-08-15 che, in merito alla riclassificazione R1, è stata sì riconosciuta la correttezza dei calcoli, ma anche che: “Tale riconoscimento non rileva, tuttavia, ai fini autorizzativi fino alla conclusione del procedimento amministrativo espressamente finalizzato, tra l’altro, all’adeguamento dell’AIA in tal senso.” In sostanza ad Accam non è riconosciuto il passaggio da impianto di smaltimento (D10) a impianto di recupero energetico (R1) fino al riesame dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale)
In aggiunta a ciò le associazioni del territorio hanno presentato una perizia tecnica in cui si contesta il raggiungimento della soglia minima di rendimento energetico per il riconoscimento della qualifica R1, e abbiamo chiesto di poter partecipare, in modo attivo, alla Conferenza dei Servizi.
La perizia, inviata anche ai sindaci, è un argomento da tenere in considerazione in sede di conferenza con la Regione, inoltre visto il “pericolo” di commissariamento da parte del Governo dell’impianto, emerge più evidente il ruolo e la responsabilità degli enti locali a partire dai soci di ACCAM di sostenere in ogni sede la scelta presa in maggioranza per lo spegnimento dei forni, di tutelare la nostra salute e innovare la gestione dei rifiuti nel nostro territorio.Comitato RifiutiZero Busto Arsizio
NoInceneritore
Comitato ecologico inceneritore e ambiente di Borsano
Ecoistituto della Valle del Ticino
Medicina Democratica Onlus
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