La Pro Patria riparte, tante idee per tornare nel cuore dei bustocchi
La nuova dirigenza si è presentata allo stadio Speroni, guidata da Fulvio Collovati. Nuovo cda, nuovi campi, azionariato popolare e tanto altro in cantiere
La nuova Pro Patria è rinata. La nuova dirigenza si è presentata allo stadio Speroni, guidata da Fulvio Collovati, l’ex giocatore di Milan e Inter, campione del Mondo nel 1982, da tempo alla ricerca di una squadra dove poter dimostrare le sue capacità anche a livello dirigenziale. Farà il direttore sportivo e siederà nel cda: al suo fianco la vicepresidente Patrizia Testa, immobiliarista di Busto Arsizio innamorata della Pro Patria e il tesoriere Nazareno Tiburzi. Presidente è Emiliano Nitti, avvocato milanese. Altre figure dirigenziali, in attesa di completare l’organigramma, sono il responsabile dell’area tecnica Stefano Regazzoni e l’allenatore Alessandro Oliva.
«Abbiamo fatto l’impossibile, ma ci siamo riusciti. L’iscrizione è stata formalizzata, la Pro Patria è in Lega Pro – hanno spiegato i nuovi dirigenti -. Ringraziamo Vavassori, Armiraglio e Ferrario, a vario titolo importanti per questo passaggio di quote. Abbiamo tante idee, cercheremo di metterle in pratica tutte: ci siamo dati come obiettivo il centenario, un lasso di tempo di 3/4 anni per mettere solide basi. Cominciando dalla salvezza di quest’anno». Un mezzo miracolo se si pensa che tutto è stato definito in meno di dieci giorni.
Quest’anno sarà il più difficile, arriveranno punti di penalizzazione e ci sono i debiti pregressi da negoziare coi creditori e proprio per questo sia Patrizia Testa che Collovati si appellano agli imprenditori del territorio:«Abbiamo bisogno di un concreto aiuto dal punto di vista finanziario e chi fino ad ora è rimasto distante perchè non credeva nel precedente progetto o per altri motivi, ora si deve fare avanti – ha detto Patrizia Testa – noi abbiamo salvato la Pro Patria ma per poterla mantenere nel calcio professionistico e portarla nel posto che le spetta c’è bisogno di tutti».
Tra le idee in cantiere, un azionariato popolare per affiancare gli investimenti della proprietà, con i tifosi chiamati a tornare a voler bene alla Pro Patria e l’immancabile appello agli imprenditori bustocchi: «Anche loro devono tornare a credere nella società, investendo in questo progetto. Noi ci contiamo e cercheremo di coinvolgerli», spiegano i nuovi proprietari tigrotti. Obiettivo abbonamenti: quota mille.
Tra le tante novità, i nuovi campi che saranno costruiti nell’area dietro lo stadio Speroni, uno dei quali in sintetico: sono già in corso i contatti col Comune, che si occuperà della bonifica e contribuirà economicamente. Sulla squadra, Collovati ha le idee chiare: «Abbiamo puntato sui giovani, anche per avere dalla Lega Pro i contributi per il minutaggio mq non mancheranno i giocatori di esperienza. Mancano 3/4 giocatori che arriveranno nelle prossime ore. Voglio gente pulita, che non sia implicata in processi o inchieste: me ne hanno proposti un sacco, ma ho risposto picche. Ci siamo anche imposti un codice etico interno. Non tessereremo nemmeno giocatori legati alla SportPlus4You (la società alla quale Collovati è legato), teniamo i piani distinti». Sul suo impegno a Busto Arsizio, spiega: «Quando giocavo nel Milan frequentavo questi posti, mia moglie è di Gallarate, e il nome della Pro Patria mi ha sempre affascinato».
Infine, due pazze idee per tentare di fare cassa: un’asta per vendere i diritti televisivi e un tentativo per rivalersi sul Borussia Dortmund chiedendo un premio per la valorizzazione di Aubameyang, stellina dei tedeschi, cresciuta nel vivaio tigrotto prima di spiccare il volo verso il grande calcio, prima nel Milan, poi nei gialloneri, passando per Lille, Monaco e Saint Etienne. Utopie, ma se ci crede un campione del mondo, possono crederci anche tanti altri…
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