L’Europa delle imprese per tre giorni a Varese
Il Presidente di Univa Comerio, ha accolto i 30 rappresentanti del Geie: "L’integrazione europea passa attraverso il dialogo tra gli imprenditori"

“In un momento di sfide epocali per l’Europa, il GEIE dimostra che la propulsione necessaria al futuro del nostro Continente come Comunità, e non solo come sommatoria di Stati, può venire dal mondo dell’impresa”. È con queste parole che il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Riccardo Comerio, ha accolto a Varese i rappresentanti del “GEIE – L’Europe des Entreprises”, un Gruppo Europeo di Interesse Economico creato nel maggio del 1990 e di cui fanno parte, oltre all’Unione Industriali per l’Italia, anche le associazioni industriali MEDEF de l’Est Parisien – Rosny Sous Bois (Francia) e Institut der Norddeutschen Wirtschaft E.V. – Hannover (Germania). Due organizzazioni datoriali che fanno riferimento a territori ad elevata concentrazione manifatturiera, tra i più sviluppati d’Europa, e presenti per una visita di tre giorni nel Varesotto con una delegazione di 30 rappresentanti: 18 francesi e 12 tedeschi.
Tutti protagonisti quest’oggi di una visita a Expo, inserita all’interno delle iniziative portate avanti dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese nell’ambito del più ampio progetto Grand Tour Expo, con lo scopo di cogliere l’occasione dell’Esposizione Universale per convogliare sul territorio varesino la presenza di delegazioni di imprenditori stranieri.
Il Presidente del GEIE viene scelto a rotazione tra i vertici delle associazioni componenti. Per il 2015 la Presidenza spetta a Riccardo Comerio, in qualità di Presidente dell’Unione degli Industriali: “Da 25 anni il GEIE lavora per creare ponti e relazioni tra diverse economie locali europee. L’impresa, con le proprie necessità, peculiarità e proiezioni sempre più internazionali, è la prima ad avere interesse a che il processo di integrazione europea non si fermi di fronte alla difesa dei particolarismi nazionali. Noi imprenditori siamo europeisti per natura, per propensione al libero commercio, per convinzione. Di fronte alle difficoltà economiche della crisi e all’emergenza umanitaria che preme alle nostre frontiere la tentazione che pervade gran parte dell’Europa è quella di rifugiarsi nella falsa sicurezza di vecchi schemi e vecchi confini. Ciò mette sempre più a repentaglio i motivi ispiratori e i principi costitutivi dell’Unione Europea. Come imprenditori non possiamo che guardare con preoccupazione a questa regressione. È questa nostra voglia di andare, invece, avanti nel processo comunitario a fare dell’impresa un importante motore di integrazione europea”.
Scopo del GEIE è rafforzare i legami tra sistemi produttivi di diversi paesi europei attraverso lo sviluppo di attività e servizi a favore delle imprese, in particolare:
· Ricerca di relazioni e partner commerciali, sviluppo di joint-venture;
· Organizzazione di missioni economiche nei vari paesi membri;
· Informazione e documentazione sui vari sistemi legali e finanziari;
· Assistenza alla localizzazione e avvio di nuovi impianti produttivi;
· Scambi di dipendenti e stagisti;
· Formazione per gli imprenditori e i loro collaboratori;
· Partecipazione di gruppo a fiere e saloni professionali.
I temi dell’internazionalizzazione sono stati, il più delle volte, motivo degli incontri del GEIE. In questo l’evento dell’Esposizione Universale è uno dei fili conduttori: la visita agli spazi milanesi di Expo 2015, infatti, rappresenta una replica dell’iniziativa del 2000 che vide il Gruppo riunirsi per l’evento che si tenne allora ad Hannover, sotto l’organizzazione dell’ Institut der Norddeutschen Wirtschaft E.V.
“Il confronto dei nostri reciproci modelli di sviluppo – chiosa Riccardo Comerio, nello spiegare le attività del GEIE – è da sempre uno stimolo a trovare soluzioni, già sperimentate con successo altrove, in grado di aiutarci a superare i limiti che bloccano le rispettive economie. Mettere a fattor comune i nostri singoli successi per creare politiche di sviluppo condivise: ecco l’Europa economica in cui crediamo. Nella speranza che un giorno tale metodo venga elevato a modus operandi anche sul fronte politico. Oggi il più debole nella costruzione di una vera Unione Europea, nella quale, come imprenditori, continueremo a credere”.
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