L’ospedale di Como assume Simone Rasetti, ex capo di gabinetto della sanità lombarda

Da ieri, l'ex portavoce dell'assessore Bresciani, ricoprirà il ruolo di dirigente tecnico nel settore della comunicazione. È indagato nell'inchiesta Teleospedale

ospedale sant'anna como

L’azienda ospedaliera di Como ha assunto con delibera datata 31 agosto 2015 l’ex capo ufficio stampa dell’assessorato alla Sanità lombarda Simone Rasetti. Il varesino era finito nell’occhio del ciclone a causa dell’inchiesta aperta nel 2010 per presunte tangenti nell’ambito del progetto Teleospedale. Le indagini erano state aperte in seguito alla denuncia dell’allora capogruppo della Lega in consiglio regionale, Stefano Galli.

Rinviato a giudizio il maggio 2014 insieme a Carlo Lucchina, Giulio Boscagli,  Roberto Formigoni, Paolo Valentini e altre sette persone accusate a vario titolo di turbativa d’asta e corruzione, Simone Rasetti è accusato di aver preso 13500 euro  in cambio di informazioni e agevolazioni su procedure burocratico-amministrative per  installare in 26 aziende ospedaliere un canale tv a circuito chiuso con informazioni sanitarie e pubblicità.  A Rasetti viene dunque contestato il reato di corruzione.

L’azienda ospedaliera di Como, diretta dal direttore di area leghista Marco Onofri, ha assunto il professionista varesino a tempo indeterminato, attingendo a una delle rare graduatorie esistenti in Lombardia per affidare ruoli comunicativi in sanità. Simone Rasetti era il quarto, il primo disponibile della graduatoria ormai esaurita. Il professionista varesino,  occuperà il ruolo di Dirigente Tecnico nel settore della Formazione e della Comunicazione. L’azienda ospedaliera ha così spiegato la notizia dell’assunzione: « Come risulta dalla delibera, nell’ottica di rendere efficace il passaggio previsto dalla riforma sanitaria regionale appena varata e i relativi cambiamenti organizzativi che ne deriveranno, l’Ao ha scelto di puntare sulla formazione e informazione degli operatori potenziando il settore aziendale Formazione e Comunicazione. La procedura utilizzata, che prevede la possibilità, prima di espletare eventualmente un nuovo concorso, di accedere a graduatorie di altre aziende ospedaliere è contemplata dalla Regione. Per quanto riguarda il dirigente prescelto, si tratta di un professionista di livello e  non si possono operare discriminazioni rispetto a fatti non ancora accertati a livello giudiziario».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Settembre 2015
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