Progetto 500 stazioni: treno e bici più vicini
Nel 2015 RFI ha avviato i primi lavori, per un investimento economico complessivo di circa 80 milioni di euro, con l’obiettivo di migliorare l’accesso e l’uscita dai treni

Trasformare e adeguare 500 stazioni medio/piccole per renderle più funzionali ai servizi chiesti dai clienti; caratterizzarle con uno standard architettonico unico (brand), definito e sempre facilmente individuabile; e migliorarne l’accessibilità anche alle persone a ridotta mobilità.
È il progetto 500 stazioni di Rete Ferroviaria Italiana, che interesserà gli scali utilizzati da quasi l’80% dei viaggiatori del trasporto pubblico locale.
Nel 2015 RFI ha avviato i primi lavori, per un investimento economico complessivo di circa 80 milioni di euro, con l’obiettivo di migliorare l’accesso e l’uscita dai treni, con l’innalzamento dei marciapiedi a 55 cm dal piano binari; potenziare l’informazione al pubblico sonora e visiva; abbattere le barriere architettoniche; curare gli spazi della stazione.
Il progetto 500 stazioni prevede inoltre il miglioramento e l’ampliamento dei servizi commerciali, insieme a una rinnovata e particolare attenzione alla soddisfazione del cliente per la pulizia e il decoro degli impianti, i cui parametri saranno misurati e rilevati da Istituti demoscopici terzi, solo sulla base della “qualità percepita dal cliente”.
Infine, le 500 stazioni rientrano anche nel “Progetto di risparmio energetico e mantenimento degli standard illuminotecnici”, ovvero l’introduzione massiva in questi scali ferroviari della tecnologia LED per l’illuminazione, con evidenti benefici sia in termini di attenzione all’ambiente sia di migliori performance anche per la sicurezza (security) dei clienti.
Le stazioni del circuito sono spesso di pregio, anche dal punto di vista architettonico, e provengono da un passato in cui il servizio ferroviario veniva garantito con un numero di operatori e spazi dedicati di molto superiori a quelli necessari oggi, grazie alle tecnologie di ultima generazione installate per la gestione e il controllo a distanza del traffico ferroviario.
Gli hub ferroviari gestiti direttamente da RFI sono circa 2mila, i restanti sono affidati nella gestione alle società partecipate Grandi Stazioni (14) e Centostazioni (103).
IL DECALOGO
Bicicletta a mano in ambito ferroviario, sosta della due ruote negli stalli dedicati e uso di scivoli e ascensori per gli spostamenti in stazione.
Sono alcuni dei buoni comportamenti del decalogo che Rete Ferroviaria Italiana ha elaborato per i viaggiatori che usano il treno con le due ruote al seguito.
Poche e semplici regole per dare spazio anche alle biciclette senza incidere negativamente sulla vivibilità degli hub ferroviari.
In particolare:
– l’ingresso e l’uscita dalla stazione con bicicletta al seguito deve avvenire attraverso gli appositi varchi;
– conduzione a mano delle biciclette negli ambienti della stazione e non in sella;
– l’ingresso negli ambienti ferroviari delle persone con bicicletta al seguito consentito solo ai viaggiatori muniti di regolare titolo di viaggio;
– obbligatorio l’utilizzo degli stalli dedicati per il parcheggio delle biciclette, che non possono essere lasciate all’interno della stazione;
– in caso di scale dei sottopassaggi, le biciclette devono essere trasportate attraverso scivoli e ascensori. In assenza, la bicicletta deve essere trasportata a spalla;
– ogni persona può portare con sé una sola bicicletta;
– i viaggiatori devono comunque attenersi ad eventuali istruzioni fornite dal personale ferroviario o dalla Polizia Ferroviaria;
– in caso di emergenza, le biciclette non devono essere da intralcio per le altrepersone;
– chi transita in stazione con la bici è responsabile della custodia della stessa;
– la violazione del regolamento è punita ai sensi dell’art. 20.3 del DPR 753/80.
Regole che devono essere rispettate in tutti gli scali del network nazionale.
Il decalogo, che riprende quanto disposto dal DPR 753/80 “Comportamento degli utenti delle ferrovie e del pubblico in genere nell’ambito ferroviario ed in prossimità dello stesso”, vuole essere lo strumento per far convivere nel rispetto reciprocoviaggiatori e chi si sposta con le due ruote al seguito e per creare una mobilità autenticamente sostenibile con l’integrazione tra mezzi di trasporto pubblico e privato a impatto zero, come la bicicletta.
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