Raduno di Casa Pound, i sindaci si schierano con Castano
I primi cittadini dei Comuni della zona dell'Alto Milanese, dal Sempione al Ticino, insieme all'Anpi si schierano contro il raduno neofascista, "vigliaccamente" presentato al Comune come evento sportivo

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei sindaci del territoriodell’Alto Milanese che si schierano contro il raduno di Casa Pound e a fianco del sindaco di Castano Primo che ha revocato ogni permesso per lo svolgimento dell’evento (la struttura sportiva comunale è stata occupata da Casa Pound venerdì)
I Sindaci dei Comuni di Inveruno; Arconate; Cuggiono; Canegrate; Casorezzo; Nerviano; Magnago; Rescaldina; Dairago; Villa Cortese; San Giorgio su Legnano; Cerro Maggiore; Busto Garolfo; Legnano; Nosate; Vanzaghello
l’Anpi – zona Castanese
e la Società Civile tutta,
esprimono la propria condivisione alla scelta del Sindaco di Castano Primo di revocare l’autorizzazione al raduno nazionale dei fascisti di Casa Pound, anche perché vigliaccamente la richiesta era stata presentata a nome di una società sportiva anzichè a nome di Casa Pound e inoltre la richiesta prefigurava una serie di manifestazioni sportive nascondendo artatamente il raduno politico.
Ribadiscono che la Costituzione della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” e chiedono che tale disposizione venga coerentemente applicata dai competenti Organi dello Stato verso ogni manifestazione e raduno di forze neofasciste.
Riaffermano come i nostri Comuni, che hanno visto negli anni della Resistenza deportazioni nei campi di sterminio nazisti, fucilazioni e torture non solo di partigiani ma anche di cittadini inermi, sono e saranno baluardo verso ogni rigurgito fascista.
Invitano tutti i cittadini dei Comuni del Castanese e del Legnanese a manifestare la propria solidarietà e vicinanza al Sindaco, alla Giunta ed alla popolazione di Castano Primo, luogo natale di tre giovani patrioti partigiani fucilati dai nazifascisti nel febbraio del 1945.
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Premetto che non sono di destra ma non vedo cosa ci sia di male a permettere a dei cittadini Italiani di riunirsi e organizzare una festa. Che siano di sinistra o di destra ne hanno sempre e comunque diritto.
andrea