Tante domande per i rettori “messi all’angolo”
Alberto Coen Porisini per l'Insubria e Federico Visconti per la LIUC hanno incontrato i cittadini in piazza monte Grappa nell'ambito della notte dei ricercatori
L’angolo del rettore… Anzi i rettori all’angolo è il bel titolo scelto per uno dei momenti di “MEET me TONIGHT” nell’ambito della notte europea dei ricercatori.
Alberto Coen Porisini per l’Insubria e Federico Visconti per la LIUC hanno così incontrato i cittadini in piazza monte Grappa.
Le prime domande sono state centrate su Varese, il territorio e la mobilità. Il rettore dell’Insubria ha così aperto il confronto. “Aprire un dibattito sulla sede dell’Università oggi non ha senso, perché sono passati sette anni da quando l’ultimo studente ha fatto lezione in centro città. Il modello dell’ateneo diffuso ha senso solo dove questo nasce così. L’Insubria si caratterizza come campus che comunque non è chiuso alla città”. Il rapporto delle università e il mondo del lavoro è stato il secondo tema. “La possibilità di stage e l’internazionalizzazione – ha detto Visconti – sono due azioni importanti per tutte le facoltà perché mettono in comunicazione il mondo delle imprese con la scuola”.
Il terzo argomento è più politico in cui si chiede ai rettori cosa farebbero se diventassero ministri. “Uno dei problemi del nostro paese – ha detto Porisini – è quello di continuare a mettere in discussione le riforme senza aver il tempo di attuarle. In dieci anni abbiamo avuto quella di Berlinguer, della Moratti e della Gelmini. Oggi un ministro dovrebbe battere sui finanziamenti alla ricerca e sulla formazione. Questa è la ricetta per un declino sicuro. Noi scherzando diciamo che il nostro ministro è quello dell’economia e non il MIUR”.
Per Visconti: “La vera riforma con la velocità in cui viviamo la fa il mercato. Quindi non sono le riforme a cambiare le nostre realtà. Noi abbiamo una situazione particolare perché i nostri studenti pagano per formarsi”.
Sull’associazionismo Visconti sostiene che “è importante ci siano diverse forme di impegno. Oggi forse gli studenti dovrebbero chiedere di più promuovendo progetti. Spesso invece si fatica ad andar oltre i momenti didattici”.
Porisini: “Le associazioni studentesche sono un motore fondamentale per l’università. Devono essere riconosciute, ma anche per noi vale il fatto che c’è poco coinvolgimento dei ragazzi. Facciamo fatica a trovare studenti che vogliano partecipare agli organi universitari”.
È possibile trovare forme collaborative tra i due atenei? Per Porisini questo sarebbe un bene ma dipende dalle volontà delle persone. “Noi vogliamo correre insieme ma nella stessa direzione”. Per Visconti “questo è un terreno di lavoro serio pur tenendo presente che le due università sono diverse tra loro”. Tecnologia e start up sono temi su cui entrambi le università hanno grande attenzione e anche case history di buon livello.
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