“Togliere voce ai gruppi consiliari su Saronno Sette è illiberale”
La presa di posizione del socialista Giuseppe Nigro, ex assessore, sulla decisione presa dal sindaco Alessandro Fagioli sull'informatore comunale
La presa di posizione del socialista Giuseppe Nigro, ex assessore, sulla decisione presa dal sindaco Alessandro Fagioli sull’informatore comunale:
Leggo sulla stampa di ieri, 23 settembre 2015, che il responsabile dell’Ufficio Cultura del Comune di Saronno, per conto dell’Amministrazione comunale, ha comunicato ai capigruppo consiliari che il settimanale “Saronno Sette” non ospiterà più gli interventi politici dei gruppi rappresentati in Consiglio Comunale, mentre sarebbe ancora consentita l’informazione di eventi e iniziative, anche di forze politiche.
Trovo la questione piuttosto grave e inquietante, non solo perché s’interrompe una storia che ha radici lontane, ma perché la scelta impoverisce la vita pubblica cittadina e il suo tessuto democratico. Sugli organi di stampa voluti dalle Amministrazioni comunali dal dopoguerra ad oggi, lo spazio riservato ai gruppi consiliari è sempre stato rispettato, anzi gelosamente custodito e favorito.
La passata amministrazione, viste le scarsissime risorse disponibili, individuò nel “Saronno Sette” la sede per fornire l’informazione amministrativa ai cittadini e mantenere viva la tradizione ricordata. Si è così garantito per cinque anni la voce dell’Amministrazione, quelle delle forze politiche, e una vasta e plurale informazione riguardante le numerose iniziative che caratterizzano la vita associativa cittadina. Ritengo l’esperienza fatta uno esempio felice di spirito democratico. La stessa forza politica che esprime l’attuale sindaco si è avvalsa ampiamente dello spazio garantito dal settimanale.
Rimuovere lo spazio riservato al confronto fra i gruppi consiliari è quindi togliere un importante spazio di libertà. È evidente che si sta costruendo uno steccato fra amministrazione e cittadini. È palese che si sta cercando di tenere segrete le scelte di chi governa. È evidente che si vuole togliere la possibilità del confronto in città e che soprattutto si vuole occultare, celare, non far sapere. Ci avviamo alla dittatura della maggioranza.
Forse, la mia indignazione non interesserà al nuovo sindaco che mi pareva persona lontana dagli eccessi. Evidentemente non bastano i toni pacati per impedire scelte nostalgiche. Spero, però, che l’opinione pubblica saronnese, le forze politiche, le associazioni, facciano sentire la loro riprovazione.
Mi chiedo, infine, come possano le forze del centrodestra che si ispirano ai principi liberali e sostengono il sindaco in carica, consentire un simile scempio. Riflettano. E prendano le distanze del caso. Siamo ad un triste inizio. Non permettiamo che prosegua.
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