Chiuse le indagini su Mirko Oro, contestati 49 reati
Chiesti i rinvii a giudizio per 29 persone oltre a Mirko Rosa e Giacomo De Luca, accusati di essere i vertici di un'associazione a delinquere per frodare il fisco, ricettazione e riciclaggio. Coinvolti anche un ex-finanziere e un carabiniere

Si è chiusa con 31 indagati, 37 pagine di contestazioni e 49 capi d’imputazione l’indagine del sostituto procuratore Nadia Alessandra Calcaterra e della Guardia di Finanza di Legnano sull’impero dell’oro di Mirko Rosa e Giacomo De Luca, i due ormai ex-imprenditori a capo della catena di negozi a marchio Mirko Oro, arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, ricettazione, riciclaggio e falsi documentali, insieme ad altri 9.
Numeri impressionanti per un’inchiesta che ha scoperchiato un impero del malaffare nel quale sono finiti dentro anche due esponenti delle forze dell’ordine ai quali vengono contestati i reati di corruzione di pubblico ufficiale. Si tratta di un ex-finanziere (ora in pensione ma ancora in attività all’epoca dei fatti contestati, ndr) il quale – dietro compenso – avrebbe rivelato a Giacomo De Luca alcuni particolari sull’indagine che lo riguardava ma anche un carabiniere ancora in attività (almeno fino a quando non è emerso un suo ruolo nella vicenda, ndr) il quale avrebbe informato sempre De Luca del fatto che era intercettato.
Per gli inquirenti, comunque, si tratta di fatti marginali rispetto al corpo centrale dell’inchiesta che ha fatto luce sulle 24 società riconducibili alla coppia di ex-soci Rosa-De Luca, un sodalizio che si ruppe dopo una violenta lite causata dalle violenze di Mirko Oro su Nadia De Luca, figlia di Giacomo. A lui, infatti, vengono addebitati anche un incendio e un tentato incendio nei confronti delle auto di Mirko Rosa.
Il meccanismo che reggeva l’associazione a delinquere, dunque, erano le false fatture tra le varie società finalizzate ad abbattere l’imponibile da sottoporre al pagamento delle imposte e creare denaro contante in nero che veniva sottratto al fisco, la ricettazione di oro rubato e il riciclaggio dei proventi dalla fusione di quell’oro.
De Luca e altri soci come Andrea Fisichella, Mario Ambrosetti (49) e Luca Rovellini (49) li avrebbero in parte nascosti su conti esteri mentre Rosa li avrebbe in gran parte sperperati con uno stile di vita al di sopra delle righe.
Proprio questo suo stile di vita rischia di costargli caro in vista di un patteggiamento in quanto per i reati fiscali il patteggiamento è possibile solo se si restituisce il denaro sottratto al fisco. Se De Luca e altri stanno cercando di far rientrare i soldi dall’estero per ottemperare a quest’obbligo per Mirko Oro questo risulterà più difficile col rischio di una condanna piuttosto pesante.
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