Cisl Lombardia: “Non sprechiamo il lavoro di Expo”

Appello del segretario Roberto Benaglia: "A tutti i 20mila lavoratori di Expo certificare le competenze e investire in politiche attive del lavoro"

Renzi a Expo (inserita in galleria)

Che ne sarà dei 20mila lavoratori di Expo? Cosa porteranno a casa, oltre allo stipendio guadagnato in questi sei mesi? Cosa resterà dell’esperienza fatta?

Su questo tema è scesa in campo oggi la Cisl lombarda, che ha inviato una lettera aperta a istituzioni e imprese e a tutti gli attori coinvolti nel dopo Expo.

Due gli imperativi: valorizzare l’esperienza e le competenze acquisite da tutti i 20mila lavoratori di Expo ed investire con decisione sulle politiche attive del lavoro, a partire da quei 20 milioni di euro promessi nel 2014 da Regione Lombardia proprio per sostenere l’ingresso e il riorientamento nel mercato del lavoro.

“Chi ha lavorato in Expo ha diritto a vedersi certificate le competenze acquisite – scrive Roberto Benaglia, segretario regionale Cisl Lombardia con delega al Mercato del lavoro – Molti lavoratori erano giovani alla prima o primissima occupazione o disoccupati in fase di riconversione professionale. In questi 6 mesi ogni cuoco, hostess, interprete, autista ha imparato sul campo competenze particolari, anche complesse. Per potersi ricollocare non servono promesse, ma poter spendere il valore della professionalità acquisita”.

Secondo la Cisl lombarda inoltre, la fase post-Expo può diventare il primo test di massa per le politiche attive e per rendere davvero europeo e moderno il nostro mercato del lavoro. “Non bastano gli accordi con i privati, già siglati con i sindacati – si legge nella lettera – occorre una regia pubblica che investa sulle politiche attive e dia il necessario sostegno a queste migliaia di lavoratori che se anche “nati” flessibili, da domani non possono essere lasciati soli”.

La Cisl lombarda sollecita dunque Regione Lombardia, titolata a gestire le politiche attive e la formazione professionale, a concretizzare gli impegni presi nel 2014. “A fronte di un protocollo con cui tutte le parti sociali accettavano di mettere in campo più flessibilità per il lavoro in Expo – scrive Benaglia -, aveva promesso 20 milioni di euro per sostenere l’ingresso e il riorientamento dei lavoratori. Forza, basta indecisioni, è ora, anzi è quasi tardi, per battere un colpo e fare il proprio mestiere mettendo in campo non soldi a pioggia, ma sostegno a questo nuovo e particolare intervento sul lavoro”.

Il testo della lettera aperta di Cisl Lombardia:

Expo: il lavoro una marcia in più” 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Ottobre 2015
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