Faye si salva, tre americani da incubo

DAVIES 3,5 – Indecisi se andare sul classico “4 in pagella” o se affibbiare un apocalittico 3, scegliamo la via di mezzo ben consci che il risultato non cambia. Zero punti in 20′, sette tiri sbagliati compresa una tripla fuori ritmo, dall’angolo, non richiesta e in un momento importante, tre falli in un amen (qui ha qualche giustificazione: il cambio di metro arbitrale per i lunghi è più difficile da assimilare). Serve altro?

FAYE 6,5 – Non volendo fare di tutta l’erba un fascio, premiamo il senegalese sul quale nutrivamo qualche dubbio dopo averlo visto nei giorni scorsi. Invece nel marasma biancorosso Faye ha almeno il merito di produrre qualcosa sia in termini di punti (11) sia soprattutto di rimbalzi, ben 16: più quantità che qualità, ma dopo una serata simile non possiamo lamentarci di lui.

WAYNS 6 – Leader designato della squadra, a sprazzi dimostra anche in campo le belle cose che si dicono di lui: quando riesce ad accendere il turbo, trova canestri e semina difensori. Il problema è che non perviene per tutto il primo quarto, e sul più bello sente un dolorino che lo toglie per qualche istante dal match.

CAVALIERO 5,5 – Inizia male come il resto della squadra, poi – un po’ perché è il più esperto di Serie A, un po’ perchè è italiano e ci tiene a non sfigurare – cerca almeno di sferzare i compagni e di giocare a basket, cosa non scontata nella OJM di questa sera. Un paio di gran canestri, ma lo 0/5 del tiro pesante è un macigno anche per lui.

SHEPHERD 5 – Esce benino dalla panchina, poi però non incide per larghi tratti. Forse l’unico lucido nel finale di partita quando infila cinque punti mentre i compagni faticano anche a passare la palla. Però è un po’ di contorno in una cena quasi senza portate.

CAMPANI 5 – Lungo di riserva chiamato a coprire la voragine creata da Davies, ottiene lo stesso risultato in termini di punti (zero, però tira due sole volte) ma almeno prova a dare un contributo, tenendo per qualche azione in difesa Amoroso. Consolazione molto magra, però giusto fare distinzioni tra chi ci ha messo qualcosa (anche 7 rimbalzi) e chi nulla.

THOMPSON 3,5 – Che fosse il fratello scarso lo si sapeva, e per carità, visto di chi stiamo parlando ci si potrebbe accontentare. Ma la prova di questo Thompson (già con quel cognome, a Varese, giocare così prefigura il reato di lesa maestà) fa pure venire dubbi sul patrimonio genetico del nostro eroe. Si vede solo quando tira: lo fa otto volte (sette dall’arco) e ammacca altrettanti ferri. Allarme rosso.

GALLOWAY 4,5 – Ha qualche attenuante per via dei problemi muscolari (incredibile: nel momento dell’unico canestro dal campo, pure bello, si fa male…) che però non influiscono sulla poca capacità di lettura e sull’altrettanto ridotta intelligenza cestistica. Quella qualità cioè, per la quale in genere si evita di buttarsi in area a testa bassa se non si è sicuri di andare fino al ferro o non si ha la possibilità o la capacità di scaricare la palla, giusto per fare un esempio.