La vita non deve spaventare: la Don Rimoldi fa dialogare bambini e nonni
Si è concluso il progetto: “La storia te la racconto io”! Quella che non si trova sui libri. "Uno straordinario modo di fare scuola” ha dichiarato l'Assessore a famiglia e persona Enrico Angelini

“La storia te la racconto io!”. Questa la conclusione di un progetto nato nel 2012 e realizzato dagli alunni della scuola media Don Rimoldi di San Fermo: testimonianze di vita vissuta d’altri tempi, raccontate dagli ospiti del Centro anziani Grilli e raccolte l’anno scorso dagli alunni della classe II A. «Uno straordinario modo di fare scuola» ha dichiarato l‘Assessore a famiglia e persona Enrico Angelini. «Non è un progetto sulla carta è un progetto vero» ha assicurato la responsabile del centro anziani Grilli, Lisa Pignataro insieme all’Assessore: «Senza osannare nessuno avete dato vita a un esempio concreto. Non abbiamo bisogno di modelli astratti ma di concretezza».
«La storia è fatta di persone, la vita è fatta di persone che vivono il quotidiano – spiega la dirigente scolastica Maria Rosa Rossi –, e molti dei nostri ragazzi hanno paura di vivere, di diventare grandi, e allora poter incontrare adulti che testimoniano che ce la si può fare conta tanto. Perché? Perché queste generazioni sono fragili, e noi la bellezza di essere adulti fino in fondo dobbiamo avercela». Un “disegno”quello della scuola Rimoldi che vuole mantenere intonsa la sua basilare prerogativa: siamo testimoni della vita, dunque il nostro dovere è quello di essere responsabili.
Gli alunni si sono “sfidati” in un’impresa né semplice né scontata: scrivere un libro di storia “contemporanea” attraverso le testimonianze del gruppo di ospiti, superando le prevedibili difficoltà di contatto fra generazioni così lontane in termini sia di linguaggio che di pensiero. I ragazzi hanno anche realizzato un libretto con l’obiettivo di raccogliere le loro esperienze per trasmetterle ad una nuova classe che porterà avanti un programma analogo, sempre in collaborazione con gli anziani del Centro Grilli.
L’assessore rivolgendosi agli studenti ha concluso: «Siete riusciti a studiare e a vivere la storia in modo originale. E soprattutto siete stati capaci di trasmetterlo agli altri con una grande carica di emozione e intensità affettiva».
“La storia te la racconto io” è fatta anche di tanta musica e poesia. Una poesia ad alto profilo, densa e piena di vita, ben interpretata dai preadolescenti di San Fermo.
«Credo che riuscire ad apprezzare la poesia sia importante perché permette di cogliere valori sospesi ed inespressi, e questo è fondamentale per il nostro futuro ha commentato Attilio Fontana sindaco di Varese.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
UnoAcaso su Aperto l'albo delle "sentinelle della natura" per le aree protette del Ticino e del Lago Maggiore
Nicholas Mena su Francesca Caruso contro la presenza di Max Felicitas a Gallarate: "Un'autocelebrazione"
Felice su Vita, carriera e famiglia: Rocco Siffredi si racconta sul palco di Varese fra sorrisi e lacrime
Alessandra Toni su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su Gli studenti dell'istituto Ponti di Gallarate determinati a incontrare Max Felicitas anche fuori dalla scuola
rosa su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.