Primarie, l’ex dirigente Spatola ci prova
I candidati, le ultime novità e il commento di Luca Paris: "Santa Lucia sta già illuminando il centrosinistra varesino"

Potrebbe esserci un altro candidato alle primarie del centrosinistra del 13 dicembre a Varese. Si tratta di Francesco Spatola, ex dirigente dei servizi sociali del comune, manager pubblico in pensione iscritto da qualche anno al Pd.
Spatola sta cercando le firme necessarie a iscriversi alla competizione: il regolamento prevede che gli iscritti al Pd, prima di andare in cerca delle 250 firme, entro il 28 di ottobre, debbano raccogliere o 16 firme dei componenti della direzione cittadina o 48 firme degli iscritti al PD al 31 dicembre 2014. Spatola non rappresenterebbe una corrente definita, ma semplicemente la figura di un iscritto che vuole dare un contributo alle primarie. Potrebbe avere un certo appeal nel mando cattolico e del sociale, ma non sarà facile raccogliere le firme. Presenza incerta quindi. (foto, la conferenza di Marantelli sabato scorso)
I NOMI
L’elenco degli altri candidati è noto. Daniele Zanzi per il movimento civico Varese 2.0, Davide Galimberti del Pd, Daniele Marantelli del Pd, Dino De Simone del Pd. Il risultato delle primarie determinerà anche l’assetto futuro del Pd a Varese.
POLITICA
Daniele Marantelli si è candidato sabato scorso, dopo che a giugno aveva reso noto che il segretario Luca Paris gli aveva chiesto di farsi da parte. Dunque, una scelta contro la segretaria cittadina, che ritiene invece ci sia bisogno di un candidato più giovane e di rinnovamento, identificato in Davide Galimberti. Le primarie saranno una resa dei conti in questo senso e certificheranno chi aveva ragione.
Il segretario cittadino Luca Paris gioisce del risultato complessivo: «Santa Lucia sta già illuminando il centrosinistra varesino – afferma Paris -risvegliandolo dopo 23 anni di tranquillo torpore. Occorrerà, anche dopo le primarie, lavorare per aprire a nuove alleanze ed alla società civile, come è avvenuto con Varese 2.0, movimento civico che ha un concreto radicamento in città e che rende vere queste primarie, e non confondere troppo i cittadini con liste raffazzonate che nascono solo all’ultimo momento ed il cui apporto sarebbe pressoché nullo».
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