Pro Patria, il presidente Nitti sprona l’ambiente: “Nonostante i tanti problemi, siamo uniti e andiamo avanti”

Tanti i temi toccati oggi in conferenza dal numero uno tigrotto, dai tifosi al nodo allenatore. Intanto la società entra in silenzio stampa

emiliano nitti pro patria

La Pro Patria vuole fare le cose per bene. È questo il concetto uscito dalla conferenza stampa indetta per venerdì 16 ottobre dal presidente Emiliano Nitti.

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Conferenza stampa Pro Patria 4 di 8

Lo stesso “pres” ha chiarito subito i perché dell’esigenza della conferenza: «Abbiamo ritenuto di indire la conferenza stampa per chiarire dei concetti. La Pro Patria sta passando periodo delicato per risultati, ma è anche vero che la squadra è giovane e costituita in pochissimo tempo, con ritardo nella preparazione. Non è un mistero che siamo falcidiati dagli infortuni, forse anche dagli errori commessi dalla precedente guida tecnica; speriamo che con il cambio in panchina di aver rimediato. Abbiamo perso dei giocatori di esperienza e a questo si aggiungono degli errori arbitrali da noi sottolineati. Non ci nascondiamo: contro Feralpi e Pordenone le sconfitte sono state meritate sul campo, mentre il discorso è diverso per le altre gare, nelle quali siamo stati penalizzati da errori arbitrali».

Il presidente si è poi soffermato su alcuni articoli usciti negli ultimi giorni: «Questa conferenza stampa è stata indetta perché qualche giornale (cita un quotidiano cartaceo del territorio, ndr) chiede il ritorno di Vavassori, pur sapendo che la Pro Patria è retrocessa, indagata per calcioscommesse, e svuotata del parco giocatori, con il deterioramento dell’appeal della squadra, senza peraltro avere uno sponsor sulle maglie. Noi stiamo provando a rimettere in piedi una società che poteva sparire questa estate, mettendo a disposizione dei tifosi passione e impegno. È un progetto serio e ambizioso, il caposaldo sono i giovani, quattro persone lavorano tutto il giorno senza prendere alcun compenso e stiamo pagando tutti i debiti lasciati, dai pullman ai ristoranti agli steward».

Una società insomma, secondo il presidente Nitti, che ha in mente di costruire qualcosa per il futuro: «Stiamo ricostruendo la reputazione della Pro Patria, per attrarre una nuova imprenditoria, dando credibilità sin da ora ringraziamo il comune, con l’aiuto del quale stiamo costruendo un nuovo centro sportivo dietro lo “Speroni” per vivere un unico posto che raggruppi tutti i giovani biancoblu».

Un discorso particolare del presidente va ai tifosi e all’attaccamento della piazza: «Abbiamo visto sugli spalti più giornalisti che tifosi, non facciamo riferimento agli ultras, che hanno sempre sostenuto la squadra e speriamo che tutti possano avere la stessa loro passione».

Il futuro ovviamente passerà dai risultati sul campo, iniziando dalla prossima, importante, sfida di campionato: «Con il Cuneo dovremo giocare la partita della vita, anche se la affronteremo con tre giocatori fondamentali assenti: Bigazzi, Montini e Degeri, che si è fratturato tre dita del piede. Ancora di più abbiamo bisogno di tutta la tifoseria vicina e uno “Speroni” gremito. Vista l’importanza della partita, abbiamo deciso di rimanere in silenzio stampa d’ora in poi fino a data da destinarsi, motivando ciò con quanto letto sulla stampa (in riferimento agli articoli prima citati, ndr) e per far stare più tranquilli i ragazzi».

Un altro argomento trattato dal presidente tigrotto è stato il nodo allenatore: «Montanari è stato contattato e all’inizio ci ha risposto negativamente perché doveva sostenere un’operazione chirurgica. Il giorno dopo è arrivata la lettera del suo avvocato, facendo causa alla Pro Patria per diecimila euro per riscuotere il premio salvezza, senza peraltro averla ottenuta. Abbiamo contattato qualcun altro e abbiamo ricevuto delle risposte negative. Riguardo alla precedente guida tecnica, mister Oliva è una bravissima persona, ma ha dimostrato di avere dei limiti per questa categoria e non è riuscito a legare con gli altri membri dello staff. C’era forse bisogno di maggiore esperienza e questa decisione iniziale l’abbiamo pagata; chi ha portato Oliva alla Pro Patria non fa più parte della società. Per allenare in Lega Pro in questa situazione ci voleva qualcosa in più in termini di esperienza, ammettiamo sia stata una scelta sbagliata. La squadra ora è con Mastropasqua, ha legato molto con i ragazzi, cosa che non era successa precedentemente. Anche lui è legato ai risultati, abbiamo dovuto prendere delle scelte in fretta, ma la figura dell’allenatore è delicatissima e vogliamo fare le cose per bene».

Il presidente però ci crede e cerca di infondere fiducia all’ambiente: «Sappiamo che c’è la possibilità di salvarci, lo sanno anche i ragazzi, anche se dovesse andare male con il Cuneo. Crediamo che questa squadra saprà reagire, ma in ogni caso interverremo sul mercato, sappiamo che la difesa ha dei limiti, e vogliamo migliorare questa squadra. Speriamo di poter fare qualche movimento sin da subito. In ogni caso – conclude Nitti – siamo tutti uniti e andiamo avanti».

Francesco Mazzoleni
francesco.mazzoleni@varesenews.it
Sport e Malnate, passione e territorio per comunicare e raccontare emozioni
Pubblicato il 16 Ottobre 2015
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