Regione, nuova legge sulla cooperazione
Il relatore Carlo Malvezzi (NCD):“Così Regione Lombardia sostiene un settore strategico contro disoccupazione e disagio sociale”
Gli enti della pubblica amministrazione dovranno riservare il 5% del budget destinato agli affidamenti a terzi per beni e servizi allecooperative che danno lavoro ai soggetti svantaggiati. La novità è contenuta nella nuova legge sulla cooperazione in Lombardia, relatore Carlo Malvezzi(NCD), approvata oggi a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale. Altra novità prevista dalla legge (in Lombardia ci sono 4300 cooperative con circa 2 milioni di soci) riguarda il finanziamento per quelle realtà cooperativistiche che rilevano l’attività da imprese o aziende in crisi. Sarà possibile istituire cooperative di comunità per i territori a rischio desertificazione, aree montane e piccoli comuni, che potranno promuovere la partecipazione dei cittadini all’erogazione dei servizi pubblici e di pubblica utilità e operare nella gestione dei beni comuni, salute, cultura, paesaggio ed educazione. “Le finalità di questa legge – ha sottolineato il relatore Malvezzi – richiamano l’importanza e l’attualità che Regione Lombardia attribuisce al sistema cooperativo come strumento efficace contro la disoccupazione e il disagio sociale”. La nuova legge punta a promuovere e sostenere il settore, anche attraverso contributi ad hoc, come ad esempio quelli riguardanti la nascita di cooperative formate da under 35 o nate da aziende in crisi.
“Con questo voto il Consiglio regionale intende confermare il proprio sostegno al sistema cooperativo che è uno strumento efficace per contrastare la disoccupazione e il disagio sociale – ha affermato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo -. Il mondo della cooperazione in Lombardia è determinante e radicato: con questa legge intendiamo sostenere le esperienze positive e chi opera in questo settore”.
In Aula sono intervenuti i consiglieri Lara Magoni (Maroni Presidente), Mauro Piazza e Luca Del Gobbo (NCD), Onorio Rosati, Mario Barboni ed Enrico Brambilla del PD, Fabio Rolfi della Lega Nord, Silvia Fossati (Patto Civico),Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) e Dario Violi (Movimento 5 Stelle). Maggioranza di centrodestra e minoranza di centrosinistra hanno evidenziato la validità di un provvedimento “condiviso, che valorizza il mondo buono della cooperazione che è stato uno fra i pochi settori che nella crisi è riuscito a dare risposte occupazionali garantendo la coesione sociale”. Il Movimento 5 Stelle ha evidenziato invece nella legge alcuni “aspetti anche coraggiosi” ma ha votato contro sottolineando che il provvedimento “da troppo spazio e rilevanza al settore associativo mentre per il rilancio della cooperazione era il caso di aprire a soggetti nuovi”.
Approvati anche tre ordini del giorno: due del PD che invitano la Regione ad adottare misure affinché nelle cooperative vengano rispettai i contratti nazionali di lavoro e per sostenere i circoli cooperativi, e uno del Patto Civico che invita la Giunta a valutare l’adozione di incentivi per facilitare l’assunzione di lavoratori svantaggiati.
Contestualmente il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza laproposta di legge al Parlamento per il contrasto alle false cooperative, provvedimento uscito dalla Commissione Attività produttive. Il dispositivo prende le mosse dal “Manifesto per un’economia pulita” promosso dall’Associazione delle Cooperative italiane (Confcooperative, Legacoop e AGC) e chiede interventi drastici in tema di vigilanza e sanzioni, tra cui la cancellazione dall’Albo delle Cooperative per chi si sottrae alle revisioni e alle ispezioni di legge.
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