Sassari è superiore, la Openjobmetis si arrende
I campioni d'Italia trascinati da Logan e Alexander non lasciano scampo a una Varese che si regge su Ukic, Davies e Faye. Troppo poco per poter puntare ai due punti (70-86)

C’è un po’ di vita sul pianeta Varese, ma è troppo poca per pensare di poter battere una Sassari scottata da qualche caduta recente e determinata a riprendere il cammino in campionato. In un certo modo, la partita ricorda quella con Milano, nel senso che quando gli avversari decidono di accelerare per i biancorossi si spegne la luce. Anche perché, per affrontare certe squadre, Moretti avrebbe bisogno di una prova di livello da parte di tutti i propri uomini e invece anche questa volta la coperta diventa corta perché Cavaliero (disastroso) e Shepherd tradiscono la fiducia e Thompson continua a dare troppo poco.
E così la regia di Ukic e le prove solide del duo Faye-Davies sotto i tabelloni alla lunga si rivelano insufficienti. Dall’altra parte infatti David Logan è in controllo totale, spara dardi infuocati dalla linea dei tre punti e trova valide alternative in molti compagni di avventura. I tre ex (Eyenga-Sacchetti-Stipcevic) sono l’emblema della concretezza, Haynes dà una bella mano e soprattutto Alexander brilla di luce propria.
Varese sbaglia in apertura, quando prova a tenere i ritmi sardi, e viene punita; trova la forza di chiudere un primo break importante impattando sul 28 pari (13′) ma da lì in avanti deve sempre inseguire, spesso intorno alla doppia cifra di svantaggio. La gara diventa una “palestra” per entrambe: Sassari si esercita a condurre, Varese a stare al passo di una squadra di caratura nettamente superiore. Il risultato però non torna mai in discussione: Masnago, un po’ spelacchiato nel numero di tifosi, viene violato una seconda volta su tre partite.
COLPO D’OCCHIO – L’arrivo dei campioni d’Italia non serve a riempire Masnago in quest’ultimo lunedì sera di ottobre. Meno di 4mila i presenti al palazzetto, anche se tutti tributano il solito grande applauso a Meo Sacchetti quando viene chiamato dallo speaker. Incitato anche Eyenga mentre per Stipcevic sono ancora di più i fischi. Alla chiamata di Varese, l’applausometro è soprattutto per Ukic.
PALLA A DUE – Quintetto inedito per Moretti che manda in campo dall’inizio anche Campani oltre a Shepherd, tenendo in caldo in panchina Davies. Tra i 12 c’è anche Galloway che ovviamente non può giocare per l’infortunio. Sacchetti invece sguinzaglia – finalmente dicono i sardi – Alexander dall’inizio e lascia seduto Petway, fino a qui oggetto misterioso.

LA PARTITA – I ritmi di Sassari sono come una sirena: ti tentano e poi ti puniscono. Varese regge qualche minuto a tutta velocità ma poi perde la scia dei sardi che sfiorano i 30 punti con ben 5 schiacciate e uno stupendo Alexander. Varese replica con Davies ma chiude a -6, 22-28. La Openjobmetis produce uno sforzo importante al rientro e impatta a quota 28, ma dal timeout del Meo gli ospiti escono come una furia e Haynes riapre subito il divario. Quando Varese ci riprova, arrivano canestri che fanno male: tripla del play sui 24”, canestro di Stipcevic a 3” dall’intervallo (37-48).
Nel terzo periodo la storia non cambia: Faye ci prova (e ci riesce) con il tiro pesante ma il divario non si assottiglia perché Logan è davvero infuocato e tiene avanti i suoi sino al 55-68 della terza sirena.
IL FINALE – Varese capisce di non poter più inseguire i campioni d’Italia e tira i remi in barca nel periodo conclusivo. La Openjobmetis però rischia anche l’imbarcata sotto i colpi di Eyenga e Sacchetti con cui la Dinamo tocca il +20. La mini-reazione finale assottiglia un po’ il divario (70-86) che però resta pesante: arriva qualche applauso di consolazione, ma la classifica resta inchiodata a quota due.
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