Troppe code: Expo “stoppa” lo spettacolo del Giappone
Accessi record nel padiglione del Sol Levante, Expo e i responsabili nipponici prendono provvedimenti

La notizia inizia a girare a metà mattina su Facebook grazie alla pagina “Expo: io ci sono stato e tu?”. Oggi (ma si teme possa essere definitivo) nel Padiglione del Giappone – il vero “sogno proibito” di tutti i visitatori di Expo, viste le code chilometriche e le attese che nei momenti topici si prolungano fino a 7 ore e mezza – è stato sospeso lo spettacolo teatrale che fa parte integrante della visita.
Il motivo non è stato chiarito, ma c’è il fondato sospetto che i responsabili di Expo2015 abbiamo voluto in questo modo rendere più fluida la visita al padiglione del Sol Levante, permettendo così a più visitatori di accedere. Lo spettacolo teatrale, per quanto breve (dieci minuti circa) rappresenta però un vero e proprio “tappo” che blocca i visitatori a rallenta il percorso.
Intanto i responsabili del Padiglione hanno dovuto prendere un altro provvedimento per non essere travolti dall’enorme afflusso di questi ultimi giorni di Expo al padiglione più desiderato: le file di attesa non sono più continue, ma l’accesso è “contingentato”, con una sola fila al mattino e una al pomeriggio, che rispettano la reale capienza dello spazio espositivo.
Grazie a Expo Milano2015: io ci sono stato e tu? per la foto
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Sette ore di fila non valgono per nulla al mondo, nemmeno per una baracconata del genere.
Expo, il tema del cibo. Lasciamo perdere le valutazioni troppo premature sui costi e su quanto ne è valsa la pena in termini di introiti e di costi dello sbaraccamento.
Lo slogan di questo Expo sembra perdersi quasi subito di fronte a questo Gardaland per adulti che non permette al visitatore di interagire con il cibo e la sua filiera produttiva. Dalla domanda del come garantire nutrimento a tutti ci perdiamo di fronte agli 8 € sborsati per delle patatine fritte.
Insomma…Expo, nutrire il pianeta…di cazzate.
Concordo!