Univa e Università LIUC in missione in Silicon Valley
Una decina di imprese dei più diversi settori alla ricerca di idee, spunti e opportunità nella terra dell’Internet of Things. Il vicepresidente dell’Unione Industriali, Roberto Grassi: “Vogliamo aiutare le imprese in quel passaggio al digitale"
Agevolare il sistema produttivo del Varesotto e il suo settore del terziario avanzato nell’individuazione di tecnologie innovative da integrare nella propria offerta e nei propri processi per perseguire un vantaggio competitivo. Ciò grazie al confronto diretto con testimonianze di aziende italiane presenti negli Stati Uniti, con operatori Usa locali, con guru dell’information technology e dell’Internet of things, nonché con l’organizzazione di visite a realtà manifatturiere avanzate dove le logiche della cosiddetta “Fabbrica Intelligente” sono da tempo utilizzate intensivamente.
È con questo obiettivo che l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese sta portando avanti in questi giorni una missione in Silicon Valley, in collaborazione con la LIUC – Università Cattaneo. Da sabato 10 ottobre è presente in California una delegazione di una decina di rappresentanti di aziende del territorio varesino, espressione di diversi settori: quello chimico (Lamberti Spa), quello del tessile e abbigliamento (Tintoria Viola Srl e Alfredo Grasi Spa), quello della meccanica (B.D.G. El Srl e Simplas Spa), quello dell’elettronica (KCS Srl), quello del terziario avanzato (NGI Spa ed Elmec Solar), quello cartario, poligrafico ed editoriale (Copying Srl). Questa la rappresentanza imprenditoriale a cui si affiancano i vertici dell’Unione Industriali, oltre a quelli della LIUC – Università Cattaneo, presente anche con alcuni docenti e ricercatori delle scuole di ingegneria ed economia.
«Come Unione Industriali – spiega il vice presidente Roberto Grassi – abbiamo voluto organizzare questa missione in Silcon Valley perché i più grandi cambiamenti a livello tecnologico che coinvolgono sia il mondo dei servizi avanzati, sia quello della manifattura, hanno la propria culla nella West Coast degli Stati Uniti. Un modello di sviluppo basato sulla presenza di un potente ecosistema imprenditoriale che crea attorno ai giovani imprenditori un network fatto da grandi imprese, mentors di esperienza, venture capitalist, angel investors, incubatori ed acceleratori, Università, parchi scientifici e supporti governativi. Un network che vogliamo conoscere meglio e più da vicino, basato su accordi strategici finalizzati ad agevolare, diffondere e consentire quel passaggio al digitale che sarà uno dei punti su cui le imprese potranno costruire il proprio vantaggio competitivo. Siamo convinti che sarà la capacità di integrare tecnologie abilitanti, quali ad esempio i sistemi RFId, l’Internet of Things, la stampa 3D, nei diversi livelli dei processi aziendali, da quello operativo a quello strategico, a permettere alle imprese di rimanere competitive sul mercato nel lungo periodo».
Tecnologie ed innovazioni, quelle che hanno la culla in Silicon Valley, utili, dunque, non solo allo sviluppo di attività legate all’high tech o all’informatica. Applicazioni mobile, sensoristica, analytics, cloud computing, social media hanno grande opportunità di utilizzo anche in realtà medium tech, particolarmente presenti nel Varesotto. Anche quelle più strettamente manifatturiere e appartenenti a settori maturi dell’industria. Da qui i numerosi incontri messi in agenda. Come quelli già avuti in aziende del calibro di Alibaba, Tesla Motors, Google. O quelli che si terranno nei prossimi giorni in Cisco e Boeing. Senza contare i confronti diretti con esponenti di Amazon, con italiani che da tempo operano e lavorano per numerose realtà della Silicon Valley e con il Console Italiano a San Francisco. E la visita alla Stanford University.
Questo il programma della missione nella quale sono state coinvolte anche altre realtà, oltre a quelle delle aziende, dell’Unione Industriali e della LIUC. A prendere parte sono, infatti, anche i direttori di Confindustria Lombardia e di Confartigianato Imprese Varese, oltre che Confindustria Bergamo, presente con un’azienda del proprio territorio (Cosberg Spa del settore meccanico).
«Questa missione – spiega il presidente della LIUC, Michele Graglia – si inserisce in un anno straordinario per la nostra Università sui temi della manifattura 4.0 e dell’imprenditorialità. In particolare, il progetto SmartUp, con il Laboratorio Fabbricazione Digitale e l’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness, si è ulteriormente sviluppato, sempre in collaborazione con l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, diventando un autentico punto di riferimento per il territorio e non solo. Tante anche le nuove collaborazioni che sono nate, una su tutte quella con MakerBot Europe (MakerBot è una delle aziende leader nel settore della stampa 3d) che ha portato alla nascita, proprio alla LIUC, del primo MakerBot Innovation Center in Europa. Ora questo viaggio, che non rappresenta certo un punto di arrivo ma al contrario vuole essere un punto di partenza, un’occasione per raccogliere nuove idee da sviluppare nei prossimi mesi. Perché la LIUC è un cantiere aperto ed esperienze come questa possono portare importanti benefici a tutta l’Università, affinché si possa lavorare sempre meglio per l’innovazione delle imprese».
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