Accordo raggiunto per la Mascioni: nessun licenziamento
Dopo l’incontro tra sindacati e proprietà in Univa si è definito un percorso: mobilità e prepensionamenti volontari, cassa integrazione straordinaria per un anno collegata al concordato in continuità
Dopo tre ore di incontro nella sede di Univa, i sindacati (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil) e la proprietà della Mascioni spa hanno raggiunto un accordo quadro. Non ci sarà alcun licenziamento unilaterale, cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, mobilità e prepensionamenti volontari, incentivi in uscita e formazione utilizzando fondi interprofessionali.
La Mascioni spa, storica azienda tessile di Cuvio del Gruppo Zucchi, dà lavoro a 320 persone e rappresenta un tassello importante nella filiera del tessile varesino. Nei giorni scorsi, con l’annuncio di una drastica riduzione della forza lavoro – si parlava infatti di almeno 15o licenziamenti – e l’ingresso nell’assetto proprietario di un fondo spagnolo, la storia di questa azienda sembrava avviata inesorabilmente verso un triste capolinea. L’ipotesi di accordo raggiunta tra le parti, per il momento sembra scongiurare questo epilogo.
«Abbiamo messo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per diminuire l’impatto sociale di questa situazione – commenta a caldo Ermanno Donghi della Filctem Cgil -. Ora dobbiamo ottenere l’autorizzazione del concordato in continuità e poi si procede. Un grande risultato, considerate le premesse».
Tra le richieste contenute nell’accordo anche un tavolo tecnico con l’azienda per monitorare l’attuazione del piano industriale e un tavolo istituzionale dove far confluire proposte e osservazioni da parte di amministrazioni locali che in questi mesi di incertezza si erano dette disponibili a dare una mano per trovare soluzioni non impattanti dal punto di vista sociale. «Questo è solo l’inizio – conclude Donghi – perché in realtà dobbiamo tener conto anche delle situazioni di contesto, visti i segnali di ripresa del mercato da qui a un anno ci potrebbero essere altre novità positive».
Lunedì 9 novembre la parola passerà ai lavoratori ai quali verrà presentato l’accordo quadro raggiunto.
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