Ambizioni ridimensionate: il Del Ponte piegato dalla crisi

Sollecitati dalla Fondazione Ponte del Sorriso i consiglieri regionali Marsico e Alfieri e l'assessore Brianza hanno spiegato le difficoltà del momento

il futuro ospedale del bambino di Varese

Non ci sarà la terza fase, non ci sarà un polo del Nord Ovest, speriamo che ci sia almeno il personale. Il futuro del Del Ponte quale centro di eccellenza materno infantile rischia di naufragare davanti alla crisi economica del paese. Il confronto politico richiesto dalla Fondazione Ponte del Sorriso e a cui hanno preso parte i consiglieri Luca Marsico di Forza Italia, Alessandro Alfieri del partito Democratico e l’assessore Francesca Brianza della Lega Nord si è concluso con una doccia fredda sulle speranze di quanti hanno creduto in un “grande progetto” per Varese.

Convegno politico sul futuro del Del Ponte

Moderati dal giornalista Matteo Inzaghi, i tre politici ( assente l’esponente dei 5 Stelle Paola Macchi) hanno prima ascoltato la ricostruzione dell’iter progettuale del nuovo ospedale da parte di Emanuela Crivellaro, presidente della Fondazione Ponte del Sorriso, che ha insistito sulla necessità di trovare i fondi per il terzo lotto di completamento dei lavori. Poi, hanno espresso tutte le criticità del momento. L’assessore Brianza ha preferito parlare di “bicchiere mezzo pieno” e dei 38,5 milioni investiti fino a oggi e che serviranno certamente a costruire un centro di eccellenza. Luca Marsico ha posto l’accento sulla necessità di garantire gli operatori e di dotare l’ospedale di attrezzature e professionalità necessarie alla sua missione. Alessandro Alfieri ha invece posto l’accento sulle promesse non mantenute e della penalizzazione che l’azienda ospedaliera varesina ha subito sia nella recente riorganizzazione sanitaria voluta dalla Regione (Gallarate si unirà a Busto creando un polo decisamente più corposo) sia con la scelta di investire su Milano per creare un polo materno infantile di riferimento regionale: « Fu Formigoni a cancellare il terzo lotto dei lavori – ha ricordato Alfieri -Al termine del suo mandato chiese se Varese avesse i numeri per un tal progetto: la risposta fu negativa». 

Varese, quindi, è stata declassata e l’investimento corposo attuato fino a oggi rischia di rimanere solo una grande operazione edilizia: « Non deve essere solo questo – ha assicurato Marsico garantendo appoggio a chiunque si batterà per ottenere l’eccellenza materno infantile – Oggi non sono nella condizione di promettere nulla, se non il mio pieno sostegno nel rivendicare questo obiettivo».

Nulla da fare, quindi, per il terzo lotto. Rimane da capire se arriveranno i fondi per assumere il personale necessario a far decollare il futuro Del Ponte : « Con il taglio di un miliardo di euro deciso dal Governo Renzi sulla sanità – ha commentato il Sindaco Attilio Fontana seduto tra il pubblico – occorrerà fare i salti mortali per reperire le finanze».

Un nuovo ostacolo sulla strada di un ospedale che sta tormentando la città da quasi un decennio. E pensare che solo due anni fa, la politica aveva fatto quadrato attorno al progetto attaccato da chi parlava di idea faraonica irrealizzabile. Al Del Ponte erano arrivati in molti per rassicurare i perplessi. Rassicurazioni ormai lontane…

Raffaele Cattaneo: “Questo è il Del Ponte, prendere o lasciare”

Alessandro Alfieri: “ Se comanderò io questo sarà il futuro dell’ospedale Del Ponte”

Il Consiglio comunale appoggia il progetto del Del Ponte

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Novembre 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da fortebraccio

    Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
    Ricapitoliamo:
    – NIENTE III lotto: non verranno realizzate ulteriori opere civili
    – MANCANO i macchinari e gli allestimenti per le sale operatorie nuove
    – Varese sarà l’unica città lombarda ad ospitare la facoltà di Medicina ma a NON avere una Azienda Ospedaliera (Milano, Pavia, Monza, Bergamo e Brescia, sì)
    – NON avremo alcun Polo di Eccellenza ufficialmente riconosciuto (e neanche i relativi finanziamenti per medici e strutture; i ricercatori non saranno certo invogliati a venire a Varese… Con buona pace delle scuole di ginecologia, pediatria, audiovestibologia, ortopedia e chirurgia – Dionigi, che ne pensa Dionigi?)
    – niente assunzioni nel breve periodo (per lo meno): quindi gli spazi predisposti resteranno semplicemente chiusi…

    Interessante il retroscena attribuito a Formigoni: fosse confermato, tutti quelli che negli ultimi due anni hanno rassicurato sul completamento del progetto del “Grande” Del Ponte (Sig.ra Crivellaro esclusa) hanno mentito con arroganza, sfacciataggine e spocchia: bene, quand’è che si vota in città?

    Ultima amara considerazione: evidentemente i politici varesini presenti in Regione non sono capaci di difendere gli interessi del territorio – oppure sono estromessi dai luoghi decisionali: mezze tacche, portatori d’acqua, peones, neanche comprimari insomma… Il fatto che la “riforma” abbia confermato decisioni già prese è la peggior sconfitta della politica varesina!
    O mi sbaglio?

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