Casbeno tra Verdi, Recalcati e le verdure

A Villa Recalcati il grande musicista insegnava pianoforte alle figlie del Marchese, Parini vi compose un'opera musicata da Mozart

Casbeno antica

Partiamo da lontano. Casbeno nei documenti è la castellanza più antica di Varese. La sua prima notizia storica risale all’898, quando in una carta compare la dicitura “Gisemundo filio bone memorie Ariberti de loco Castubini”. Il nome del luogo diviene poi “Castoplinno”, quindi nel 1020 troviamo “Castoblinno” e nel 1023 “Castoblenno”.

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Pensate che Varese compare in una pergamena arrivata fino a noi solo nel 922, cioè 24 anni dopo. Facile dunque che gli abitanti del quartiere abbiano un certo orgoglio, ed è quanto traspare da un volume edito da Macchione “Casbeno, i Casbenatt, il circolo” nato per celebrare il quartiere e appunto il circolo della cooperativa, che compie in questi giorni 110 anni.

NOBILTA’

Casbeno è terra di campagne, chiese e ville storiche. Nel 1723 Giovanni Adamollo scrisse che il marchese milanese Gabrio Recalcati aveva acquistato quasi tutti i prati della zona. L’attuale sede della Provincia era una villa di delizia della famiglia. I Recalcati acquisirono importanti appalti a Varese, come quello di riscuotere il terratico, curare la sistemazione delle strade e gestire la pesa pubblica. Nel 1731 per agevolare l’arrivo delle comitive di amici fecero aprire un ampio stradone in direzione Varese.

Nel 1775 il marchese Antonio Recalcati fece abbellire il bellissimo palazzo di Casbeno. Ci vollero 50 anni per portare a termine quella villa, che resterà sempre legata al loro nome. Successivamente fu ceduta alla famiglia Morosini di Vezia. Il Conte Giovanni Battista Morosini era un uomo che amava l’arte e chiamò anche un giovane musicista,  Giuseppe Verdi, per insegnare il pianoforte alle figlie. Racconta Pietro Macchione nel libro. «E’ radicata tradizione che a quel piano Verdi abbia composto la partitura dell’opera I lombardi alla prima crociata autentico sottofondo delle battaglie risorgimentali allora in corso».

Prima ancora, i Recalcati, mandarono a prendere a Milano l’abate Giuseppe Parini in carrozza, per portarlo a Casbeno. Nel 1771 Parini era già stato in villa dove aveva scritto L’Ascanio in Alba, un’operetta dedicata al matrimonio di Beatrice d’Este e musicata addirittura da un giovane Mozart, all’epoca connazionale dei lombardi del regno asburgico.

In mezzo a questi fasti, c’è poi la Casbeno popolare, operaia e contadina, che con il suo circolo vive ancora. I Casbenatt sono anche, nella tradizione varesina i celebrati venditori di frutta e verdura che da sempre coltivano nei campi esposti al sole che declinano verso il lago di Varese. Una tradizione che esiste ancora oggi. Come il circolo,  110 anni portati bene.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 04 Novembre 2015
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