Ci sono priorità morali e il Del Ponte ne è un esempio

Le riflessioni di un padre costretto a portare il proprio figlio in un altro ospedale sul destino del polo materno infantile

il futuro ospedale del bambino di Varese

«La res publica è cosa del popolo; e il popolo non è un qualsiasi aggregato di gente, ma un insieme di persone associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse».  Marco Tullio Cicerone De re publica (I, 25, 39)

L’ospedale del Ponte pare un colosso senza testa, che si erge nel cielo plumbeo di Varese “incatenato” da querelle politiche, stroncato da una crisi economica senza precedenti. Sanità, Cultura, Istruzione, capisaldi di una “Res publica” degna di tale appellativo vacillano e la speranza di portare a termine l’ambizioso progetto di rendere operativo l’ospedale Del Ponte pare una chimera. Lo sconforto ci assale un turbinio di domande e perplessità colpisce la mente dell’onesto cittadino.

Anni di sforzi economici morali e professionali hanno coinvolto generosi mecenati, istituzioni, associazioni, una su tutte “Associazione Ponte del Sorriso”, (con all’attivo tre milioni di euro donati per il progetto); e molti operatori del settore, come il sottoscritto. Tutti questi attori attendono fiduciosi di poter vantare un polo infantile operativo e all’avanguardia, degno di ospitare i piccoli pazienti.

Non ultima, l’esigenza di avere qui, a Varese, un presidio capace di assorbire l’enorme richiesta assistenziale generata da un inarrestabile flusso di bambini che fuggono da teatri di guerra.

Ad oggi non sono il primo e non sarò l’ultimo varesino costretto a portare il figlio adolescente in un altro presidio ospedaliero per ottenere le cure necessarie, oppure come consuetudine rivolgermi a strutture private, ciò non è dovuto a mancanza di alte professionalità ma a problemi di varia natura…

Le eccellenze mediche a Varese non mancano; purtroppo la volontà politica di mettere in campo tutte quelle sinergie operative necessarie per concludere il progetto non si palesa.

Se falliremo, sarà per una scelta imposta dall’alto, da un dio senza cuore e sarà un fallimento di tutti, in primis dei politici e delle istituzioni che ci rappresentano; tutto ciò non è accettabile.

Nell’attuale realtà ospedaliera, 38,5 milioni di euro, dodicimila accessi di piccoli pazienti, sono meri indicatori numerici, a fronte dei primari bisogni dell’essere umano; le persone sono altro, anima e carne, speranze e sogni e purtroppo sofferenza e malattia. C’è un’unica via da percorrere a questo punto, chi si è assunto la paternità politica e la responsabilità di proporre il progetto deve ad ogni costo onorare l’impegno. Varese non è un’antica Provincia Romana, situata al limite dell’Impero e dimenticata da Roma.

Non dobbiamo permettete che in molti affermino che ogni progetto di un nuovo polo ospedaliero rappresenti un mero business economico di edilizia sanitaria, orchestrato per il guadagno di gruppi e lobby di potere; non lo voglio credere. A Roma, il Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin, ha permesso un taglio di circa un miliardo di euro nel bilancio Sanità, ciò è inaccettabile e noi tutti ne subiremo pesanti conseguenze. L’on. Matteo Renzi, il giovane Presidente del Consiglio del 63° Governo della Repubblica Italiana, deve sapere che noi a Varese, non siamo disposti a cedere neppure di un centimetro, in merito al Del Ponte; l’imperativo è trovare i quattrini per portare a termine questo “sogno” affinché i nostri nipoti in un lontano futuro, possano ricordare i propri padri come persone degne di amministrare la “Cosa pubblica”.

Esistono delle priorità sociali, l’Ospedale Del Ponte ne è tangibile esempio, si trovino le risorse economiche, la Salute è una priorità assoluta. L’attuale Governace potrebbe rinunciare all’ambizioso e inutile acquisto da Ethiad di un Airbus 340 usato, costruito nel 2006 alimentato da quattro motori Roll Royce Trent 553-61 dal costo operativo orario tra i di 20-25 mila euro.

Caro Primo Ministro per i tuoi viaggi istituzionali utilizza il treno… non costringere tutti noi ad acclamare l’arrivo di un nuovo Cesare per avere ciò che ci è dovuto, un Ospedale Del Ponte finalmente

Flavio Moneta

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Novembre 2015
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