Dal 1992 padano, ma ora Varese dice addio al sindaco leghista
Maroni e Fontana hanno scelto Stefano Malerba, un civico di centrodestra, senza tessera. E' la prima volta. Le reazioni
Bossi decideva, la militanza combatteva. Raimondo Fassa, Aldo Fumagalli, Attilio Fontana. I sindaci del capoluogo, dal 1992, sono espressione del partito padano. Varese fu la prima città importante conquistata dal movimento bossiano, che allora prendeva voti beneficiando del crollo di Dc e Psi, e della crisi post sovietica del Pci.
Dimostrò di saper governare, la Lega; a Varese intercettò la borghesia bianca che aveva portato per 40 anni a Palazzo Estense sindaci cattolici, mischiando il moderatismo con la radicalità anti statalista. Oggi quel modello è in crisi. La città digerì tutto, ma l’incantesimo si è rotto. La borghesia conservatrice di Varese, l’opinione pubblica borghigiana della città esiste ancora, ma cambiamo gli schemi.
La Lega ha bisogno di un nuovo cambio di passo, di un candidato che sia meno politico e più civico. Nasce anche da queste considerazioni l’indicazione di Stefano Malerba: imprenditore, nome pesante di famiglia varesina legata all’industria, ma anche figura popolare di presidente di una società come il Rugby che ha aggregato tanti giovani sul campo sportivo di Giubiano, peraltro appena premiato da un forte investimento comunale per realizzare un nuovo impianto.
Attilio Fontana, il sindaco che rassicura la militanza e anche la borghesia, lo pensava da tempo che ci volesse un nome forte, il nome di una famiglia industriale varesina. Malerba è anche speculare all’entourage maroniano, ed esce dunque da una operazione politica pensata dal trio Giorgetti, Maroni, Fontana. La Lega salviniana non è stata protagonista. Il segretario Marco Pinti è ormai chiamato ad accettare la proposta. Il segretario provinciale Matteo Bianchi, altro candidato in lizza, ha annunciato il passo indietro.
Il direttivo cittadino leghista si riunisce giovedì sera. Il clima non è dei migliori. La Lega di Varese voleva scegliere un proprio nome interno, e per questo stava facendo resistenza a Bianchi. La sintesi politica la fa uno di loro, a microfoni spenti. «Ce l’hanno messa in quel posto, il nome ormai è uscito e ha raccolto le adesioni di quasi tutti gli alleati. Noi l’abbiamo letto sui giornali, ma adesso come facciamo a dire di no?».
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E’ chiaro che con questa operazione la Lega non conterà più nulla a Varese…
Sia che Malerba vinca o perda. Mentre conterrà La Lista per Malerba a cui è già incominciate la corsa da parte dei furboni del centrodestra…
se il problema è la tessera, Malerba può farla in qualsiasi momento.
è la Lega Nord che ha governato Varese in questi anni e non è cero un pezzo di plastica a fare di un uomo un leghista; in tale contesto, credo che il nome di Malerba si inserisca perfettamente nella storia politica della città.
Diciamocelo chiaro: Malerba chi?