Frontiere chiuse di notte, incontro in Regione
La Commissione Speciale per i rapporti Lombardia-Svizzera, presieduta dal Vicepresidente Francesco Dotti (FdI), ha oggi ascoltato sindaci e amministratori dei piccoli Comuni di confine delle Province di Varese e Como

La Commissione Speciale per i rapporti Lombardia-Svizzera, presieduta dal Vicepresidente Francesco Dotti (FdI), ha oggi ascoltato sindaci e amministratori dei piccoli Comuni di confine delle Province di Varese e Como. Al centro dell’incontro il tema della chiusura notturna di sei valichi minori, richiesta al Governo federale svizzero dalla Lega dei ticinesi, che ha lamentato un aumento degli episodi di microcriminalità.
Per la Provincia di Varese erano presenti Domenico Rigazzi (Sindaco di Cremenaga), Giuseppe Franzi (Sindaco di Saltrio), Ida Petrillo (Sindaco di Clivio) e Corrado Moro (Vicesindaco di Dumenza). Per la Provincia di Como Cristian Tolettini (Sindaco di Colverde), Guido Bertocchi (Sindaco di Bizzarone) e Davide Brienza (Vicesindaco di Ronago).
I rappresentanti dei Comuni hanno sottolineato che non solo sarebbe dannoso chiudere i valichi ma che per combattere la microminalità di frontiera sono già state avviate diverse iniziative, soprattutto di videosorveglianza.
«Regione Lombardia -ha detto Francesco Dotti- è schierata al fianco dei sindaci di confine. Già oggi è stata inoltrata la lettera alla Giunta, che ho firmato a nome della Commissione Speciale, con la richiesta di convocazione dei sindaci ticinesi. E’ importante sentire il loro parere e avere con loro un confronto schietto sulla decisione assunta dal Consiglio federale».
Hanno partecipato ai lavori della Commissione diversi consiglieri regionali, tra i quali Alessandro Alfieri (PD), Raffaele Straniero (PD), Luca Gaffuri (PD), Daniela Maroni (Lista Maroni) e Paola Macchi (M5S). Presente anche Alessandro Fermi, Sottosegretario alle relazioni internazionali, che ha ricordato come la Giunta sta già lavorando per mettere a disposizione fondi per favorire iniziative di videosorveglianza sul confine.
«Dopo aver sentito quello che in parte sapevamo già, ovvero che sono valichi frequentati e che addirittura quando un tempo erano chiusi, durante la notte, proprio la Svizzera premeva per la loro apertura 24 ore, non abbiamo potuto che ribadire l’importanza di avere in audizione i sindaci del Canton Ticino, cioè proprio coloro che stanno appena di là dal confine e che sono interessati al pari dei nostri all’eventuale chiusura – dicono Luca Gaffuri e Alessandro Alfieri, consiglieri regionali del Pd e componenti della Commissione –. Ascoltare i nostri sindaci è stato interessante, ma la Commissione ha un senso se i problemi li risolve, non solo se li conosce».
Ma i due consiglieri Pd fanno anche presente che «leggendo la documentazione ufficiale del Canton Ticino, si capisce come la chiusura dei valichi sia solo un tentativo di ottimizzazione delle forze di polizia per rispondere alle difficoltà che ci sono nel presidiare efficacemente il territorio. Quindi, gli stessi problemi che abbiamo noi da questa parte. Non si vede come la soluzione possa risiedere in una chiusura repentina di alcuni valichi che invece sono fondamentali per l’economia delle due zone».
Perciò, la risposta non è in una guerra di confine, ma «in una collaborazione efficace che deve partire principalmente dai territori. Ecco perché è importante che il confronto avvenga tra le comunità che vivono a cavallo del confine, prima che attraverso i canali ordinari», concludono Gaffuri e Alfieri.
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