Handling Ryanair, ora la cooperativa passa alla controffensiva
Filippo Cutrona, numero uno di Alpina, replica alle accuse dei sindacati. "Un modo di fare terrorismo". Confcooperative: "Rischio di danneggiare anche l'aeroporto"
«Noi il 1° dicembre dobbiamo essere pronti per i voli Ryanair, ci dispiace se il sindacato non ha voluto confrontarsi». La cooperativa Alpina, nuovo soggetto che tra qualche settimana sarà operativa a Malpensa nell’handling, passa al contrattacco: dopo le mobilitazioni dei sindacati e dei lavori (con volantini, prese di posizione, una manifestazione in aeroporto), a parlare è ora Filippo Cutrona. Numero uno di Alpina, la società cooperativa che entra nel settore handling (in subappalto) e che è anche socia di Airport Global Service, l’azienda che è titolare dell’appalto del vettore low cost Ryanair.
«Non capiamo le motivazioni da parte sindacale per il nostro ingresso a Malpensa» dice Cutrona. «Perché non devo entrare? Perché sono bergamasco? Perchè i soci sono bergamaschi come detto nel documento sindacale? La forma sociale cooperativa è forse vietata? Una volta che abbiamo contatti e certificazioni,da Iso9000 a Enac, non possono tenerci fuori». Cutrona è un fiume un piena, di fronte alle prese di posizione del sindacato nelle settimane passate: una mobilitazione che secondo Cutrona è «un modo di fare terrorismo», come «mettere sui volantini i nostri nomi, i nostri indirizzi, quelli dei parenti». Il riferimento è alle analisi su compagine sociale e nomi degli amministratori che sono state portate avanti da alcune sigle, in particolare la Cub Trasporti. E la risposta di Cutrona è molto ferma e anzi rovescia sui sindacati l’accusa di voler favorire le false cooperative: «Vogliono forse così tutelare quelle aziende che hanno fatto quel che hanno fatto a Malpensa? A questo punto, penso di sì».
A sostenere Cutrona c’è anche Confcooperative Insubria, l’associazione di categoria che si è proposta anche come soggetto mediatore nell’arco dell’ultimo mese. «Questa mobilitazione, oltre a danneggiare l’immagine delle cooperative, rischia di essere anche grosso freno allo sviluppo dell’aeroporto» dice il presidente di Confcooperative Mauro Frangi, ricordando che le prime 4 rotte di Ryanair sono da leggere come primo passo per un possibile, più ampio investimento su Malpensa.
Anche Frangi non nasconde la distanza che separa ormai la cooperativa dalle sigle sindacali: «Noi abbiamo offerto un tavolo di merito per discutere dei possibili problemi. Il sindacato ha disertato il confronto, facendo sapere che non intendeva sedersi al tavolo: una posizione che consideriamo grave, perché discrimina un’impresa a partire dalla sua natura giuridica. Molto grave perché l’impresa ha carte in regola dal punto di vista di contratti e certificazione di sicurezza». Per Frangi è una «posizione ideologica», anche di fronte al fatto che in altre realtà aeroportuali (cinque gli altri scali serviti da Alpina) «abbiamo normali relazioni sindacali»
Quanto al merito della questione, Cutrona – nelle vesti di presidente di Alpina, socia di AGS – spiega che porteranno a Malpensa «45 posti di lavoro aggiuntivi, in un territorio dove c’era stata una perdita di posti di lavoro significativa». Il numero complessivo è quello che somma i lavoratori di coop Alpina e quelli di AGS, rispettoso dei vincoli sulla quota massima in subappalto. Si tratterebbe – secondo i dirigenti di Alpina – di una forza lavoro inquadrata (con contratto Assohandler) al 60% circa in full time e al 40% in part-time, in gran parte già con espereinza pregressa a Malpensa. E rispondendo alle critiche del sindacato, Cutrona garantisce che «saranno dipendenti, non soci». Lo stipendio? «Dai 1300-1400 euro a oltre 2000 euro per alcune posizioni».
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