I Big Data, il futuro del giornalismo è un ibrido
Un po' statistici e un po' giornalisti queste le figure che i giornali dovranno integrare in redazione. La mole di dati che si possono acquisire e processare è enorme e in cerca di domande

Fare giornalismo coi dati è la nuova frontiera di una professione in continua evoluzione? E’ questa la domanda alla quale hanno cercato di dare una risposta il giornalista di Varesenews Tomaso Bassani, Daniele Bellasio de Il Sole 24 Ore e il direttore del master in Big Data all’Università Bicocca Mario Mezzanzanica. Proprio dal master che Bassani e Bellasio stanno portando avanti nasce l’idea di questo incontro inserito nell’ambito del festival Glocalnews.
A Mezzanzanica il compito di inquadrare il mondo dei dati pubblici e non che è in continua e costante evoluzione. Numeri che da soli non hanno un senso se non vengono processati, una miniera di informazioni che attende le domande giuste che possano tramutarli in conoscenza. Molti gli esempi di trasformazione dei dati già presenti sul web dal sito www.flightradar24.com (che monitora costantemente tutti i voli sui cieli del pianeta), oppure www.internetlivestats.com
Molto interessante il progetto Wollybi che lo stesso Mezzanzanica sta portandoavanti che raccoglie un milione di annunci di lavoro selezionati negli ultimi due anni in Italia. Impressionante cosa si può scoprire. Si scopre, ad esempio, che a Varese è importante conoscere lingue straniere e che il profilo di lavoratore più richiesto è il tecnico del commercio e della distribuzione. L’implicazione che ha nel lavoro giornalistico è immediato dal semplice articolo all’inchiesta che approfondisce un intero settore come quello della scuola o del lavoro stesso.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata a come questo lavoro entra nelle redazione dall’esperienza del caporedattore de Il Sole 24 Ore Daniele Bellasio: «Ormai ci sono testate giornalistiche che sono nate proprio da questo tipo di lavoro di ricerca e trasformazione dei dati come FiveThirtyEight – ha detto Bellasio – nelle redazioni del futuro serviranno nuove figure professionali ibride che saranno metà giornalisti e metà statistici».
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