I metalmeccanici della Cisl si interrogano sull’Islam in Europa

Fim Cisl dei Laghi e Pensionati, organizzano un un ciclo di incontri di approfondimento sull'islam. Ballante: «Le fabbriche non sono corpi separati dal resto del mondo»

mario ballante

«Le fabbriche e i luoghi di lavoro in genere non sono recinti separati da tutto il resto, sono nel mondo e seguono le sue stesse dinamiche. I lavoratori musulmani  condividono quotidianamente con tutti gli altri lo stesso spazio, si confrontano, parlano e partecipano ai destini dell’umanità. Ecco perché è importante che un sindacato dedichi attenzione a un tema come quello dell’Islam proprio in questo momento». Così Mario Ballante, segretario provinciale della Fim Cisl dei Laghi, presenta un ciclo di incontri di approfondimento, organizzato insieme ai colleghi dei Pensionati della Cisl, dedicato appunto al tema dei rapporti tra Islam ed Europa.

Il primo si terrà giovedì 26 novembre con inizio alle 9 e 15 presso l’Hotel Just di Lomazzo (Como) dove interverrà Stefano Allievi, docente di sociologia all’Università di Padova e studioso dell’islam. Allievi articolerà il suo intervento partendo dalle parole, come ad esempio “Islam”, che spesso i media utilizzano in modo improprio sottintendendo più significati, da quello religioso all’entità storica e geopolitica.  Allievi insiste sul fatto che l’Islam non è una realtà monolitica, quindi e non è solo quella che si legge sui libri e sui giornali. C’è anche un Islam delle persone, cioè in carne ed ossa, che esprimono diverse opinioni e comportamenti, ma soprattutto credenze diverse.

Allievi condurrà i partecipanti in un viaggio, quello dell’islam in Europa, che dura da circa 1400 anni, raccontando le reciproche influenze, le permeabilità culturali e religiose, le contaminazioni tecnologiche e scientifiche. Un rapporto ricco e virtuoso spesso ignorato o relegato ai margini di una storia fatta solo di crociate, guerre e colonialismi più o meno cruenti. «Lo scopo di questa iniziativa – conclude Ballante – è andare oltre il luogo comune e l’effetto emotivo scatenato dagli ultimi fatti parigini. Il dovere di tutti noi è cercare di ragionare su quanto sta accadendo utilizzando strumenti di conoscenza adeguati».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2015
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