“Il TAR non ha accolto una sola delle richieste dell’opposizione”
Il sindaco Dimitri Cassani risponde alle critiche delle opposizioni e contrattacca. "Erano loro a spendere in querele e cause"
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la replica del sindaco Dimitri Cassani, che risponde alle critiche delle opposizioni dopo le decisioni del TAR della Lombardia in merito al ricorso delle forze di minoranza sul rispetto della parità di genere nella giunta comunale
Con sentenza n. 02459/2015 del 20/11/2015 il TAR per la Lombardia si pronunciava definitivamente circa il ricorso proposto verso la nostra amministrazione per il mancato rispetto della Legge del Rio in tema parità di genere nella composizione della Giunta.
Il disposto della sentenza è chiaro e inequivocabile, essendoci noi adeguati alle previsioni della legge 7 aprile 2014 in virtù del pronunciamento del Consiglio di Stato del 05/10/2015 ed avendo nominato l’assessore Paola Scanelli, prendeva atto della cessazione della materia del contendere e si pronunciava unicamente sulla liquidazione delle spese di giudizio secondo “la regola della soccombenza”
Questi sono i fatti, le minoranze però hanno pensato di evidenziare unicamente un particolare,quello che il comune è stato condannato al pagamento delle spese di giudizio, di tutto quello che era stato scritto nel ricorso, ribadito poi nella memoria depositata in Camera di Consiglio del TAR, non vi è traccia, della richiesta di annullamento di tutti gli atti e provvedimenti emanati, della richiesta di pagamento dell’intero ammontare delle spese di giudizio quantificate in € 5125 oltre ad accessori di legge, chiedendo che venisse riconosciuta la colpa grave, niente di tutto questo .
Forse perché la sentenza letta nel suo insieme, non ha accolto NESSUNA di queste richieste, nessuna menzione viene fatta circa il comportamento arbitrario dell’amministrazione nel resistere al ricorso, così come è stato rideterminato l’importo delle spese legali così come da loro formulata, nessuna condanna quindi, ci dispiace per i nostri detrattori.
Il TAR ha disposto la liquidazione delle spese di giudizio in complessivi € 2000, come mai? Non bisogna essere esperti di diritto per capirlo, sostanzialmente c’è stato l’implicito riconoscimento che l’aver resistito al ricorso presentato contro di noi, era pienamente legittimato dalla giurisprudenza esistente fino a quel momento (come si evince dalla sospensione della sentenza del TAR Calabria effettuata dallo stesso Consiglio di Stato) e che il successivo adeguamento è avvenuto in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato del 5/10/2015, dove è stato definitivamente chiarito il principio della precettività della percentuale del 40%, il tutto avvenuto è nel pieno rispetto delle istituzioni, come sempre però, le minoranze si sono prodigate in un esercizio che ben conoscono, raccontare un’altra verità attraverso la lettura parziale e faziosa della sentenza.
Certo, avremmo fatto volentieri a meno di spendere questi 2000 €, lo abbiamo fatto perché costretti e ce ne rammarichiamo, vorrei però ricordare che coloro i quali oggi ci accusano , quando amministravano, hanno speso più di 5000 € per querelare il consigliere Taiano e l’allora segretario della Lega Nord Garzonio, per aver fatto dichiarazioni a loro non gradite, così come altre innumerevoli querele sono state presentate nei confronti di cittadini rei di aver osato proferire giudizi negativi nei loro confronti. Azioni illegittime in quanto la parte offesa non era l’amministrazione ma le persone e come tali non avrebbero potuto imputare la spesa all’ente, avrebbero dovuto pagare di tasca loro. Ma che fine hanno fatto tutte queste querele? Cadute nel nulla perché prive di fondamento. Vogliamo ricordare anche la causa contro AMSC, persa sempre per mancanza di legittimità ad agire? Costata circa 20.000 € al comune, o quella contro SEA, il cui costo è stato di qualche migliaio di euro e potremmo continuare nell’elencazione, decine di migliaia di euro dei contribuenti spesi inutilmente in cause dove l’amministrazione era parte ATTRICE, vale ha dire che ha deciso di fare causa.
Per completare il quadretto, aggiungiamo anche le parcelle, arrivate in questi giorni, dei legali degli agenti assolti, oltre 70.000 € che l’amministrazione dovrebbe rimborsare, il tutto come diretta, ma inequivocabile conseguenza di una scelta politica scellerata, l’utilizzo massiccio dell’autovelox per “fare cassa”.
Io mi assumo la responsabilità per aver speso soldi della comunità e chiedo scusa, ma lezioni da questi signori non ne accetto, VERGOGNATEVI!
Dimitri Cassani, sindaco di Casorate
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