La nuova biblioteca serve davvero?

Utenti e studenti chiedono spazi più ampi, il Comune ha un progetto per le ex scuole di via Bottini, ma c'è anche chi dice che è un progetto eccessivo e chiede perchè la decisione non è passata da assemblee pubbliche

nuova biblioteca gallarate apertura

A Gallarate è necessario il progetto della nuova biblioteca da realizzare nelle ex scuole Bottini? L’idea è sul piatto da due anni, se n’è parlato molto ma adesso si sta arrivando al dunque: le risorse ci sono. Sui social network però ci si interroga anche sulla effettiva utilità e sostenibilità di una nuova struttura culturale, riferendosi anche ai costi sostenuti dal bilancio comunale per il Maga.

«Quella per la nuova biblioteca – dice l’assessore alla partecipazione Cinzia Colombo – è una progettualità che è necessaria perché lo spazio della biblioteca attuale è insufficiente, sia per dimensioni degli ambienti, com ci è stato segnalato tante volte la frequenta, sia per l’impossibilità di passare allo “scaffale aperto” necessario per una biblioteca moderna». L’altro aspetto richiamato è quello del recupero di un edificio pubblico abbandonato: «È uno spazio pubblico in pieno centro che rischia un degrado progressivo se non viene recuperato, anche a fasi. Ed è anche un edificio pregevole, in un particolare contesto, lungo l’Arno, in pieno centro: per questo nella Variante al Pgt abbiamo deciso di confermare la destinazione pubblica, anziché prevedere nuovo residenziale in quell’area.

Molti lamentano una decisione che non è stata condivisa con i cittadini: perché non avete convocato per esempio un’assemblea pubblica? «Il recupero di quella zona era indicato nel programma elettorale. Non abbiamo fatto assemblea pubblica, come non l’abbiamo fatte su altri progetti o scelte che si è dovuto prendere: era all’interno del nostro programma, su cui siamo stati votati nel 2011, è stato confermato all’interno del percorso per il Pgt». Colombo dice anche che «la disponibilità di risorse per l’intervento non è legata a mutui che peseranno in futuro e che vincoleranno la futura amministrazione, ma su risorse che derivano dalla cessione di Commerciale Gas».

L’intervento sulle ex scuole Bottini sarà dunque confermato nel 2016 (in origine si prevedeva la prima fase nel 2015). VareseNews aveva chiesto nel 2014 un parere ai lettori, sulle due ipotesi in campo: poco meno di un migliaio di voti, finì con un leggero vantaggio per l’ipotesi biblioteca, rispetto a quella che prevedeva una auditorium e una nuova sede per l’Istituto Musicale Puccini. Ma era una consultazione che non teneva in conto l’altra ipotesi, quella più radicale che oggi viene evocata da alcuni: rinunciare del tutto ad un intervento sulle ex Bottini. Un’ipotesi che viene spesso associata a un’altra: portare la biblioteca al Maga, il museo già usato oggi come aula studio da tanti studenti. L’ipotesi è affascinante, ma si scontra anche con al concreta questione degli spazi e della convivenza tra due funzioni diverse (già ora di tanto in tanto ci sono problemi nel far convivere eventi al Maga e studenti che usano gli spazi come aula studio, come viene fatto notare da alcuni studenti sui social).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 13 Novembre 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da elia_rigolio

    Io dico di sì, che serve: i libri (la collezione gallaratese è di tutto rispetto!) hanno bisogno di una collocazione più degna, e gli studenti hanno bisogno di uno spazio per socializzare facendo esperienza di uno spazio civico.
    Anche l’esperimento dei giornali a disposizione a palazzo Minoletti dimostra che c’è fame di spazi per leggere e per stare insieme a leggere e discutere. Una biblioteca civica è l’estensione migliore della piazza, luogo di confronto e crescita. Una bella biblioteca, vissuta, sarebbe un bel segnale di una città viva.
    Abbiamo un edificio comunale in cattive condizioni ma in posizione strategica, con una struttura interna già tutto sommato adatta all’uso bibliotecario, e una volta tanto ci sono persino i soldi! Perché no, allora?

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