Malpensa, i sindacati replicano alle accuse
"La tensione tra i lavoratori sta diventando incontenibile, vogliono essere rassicurati per il loro futuro, non vogliono continuare a pagare scelte miopi e poco lungimiranti"

I sindacati non ci stanno a far la parte degli accusati nella diatriba che si è aperta nel settore handling di Malpensa. FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL TRASPORTI, UGL TA, FLAI TS, USB LP, CUB TRASPORTI rispondono alle accuse che continuano ad essere perpetrate nei loro confronti da parte di Confcooperative e dal Presidente di Alpina. E proseguono nell’agitazione contro l’ingresso di cooperative nell’handling: manifestazioni a Malpensa e Linate nella giornata di giovedì 19 novembre, a dicembre previsione di uno sciopero.
«Innanzitutto, in data 9 novembre 2015 abbiamo puntualmente dato una risposta ad Alpina rispetto alla loro richiesta di incontro mettendo a conoscenza Enac e Sea S.p.A.. Abbiamo precisato in via prioritaria – precisano i sindacati – la necessità di incontrare Ags Handling, in quanto affidataria diretta delle attività di assistenza a terra per la compagnia Ryanair, prima di incontrare eventuali soggetti operanti in regime di subappalto. Apprendiamo con dissapore a mezzo stampa che la nostra necessità non è stata recepita, anzi strumentalizzata e ci troviamo a rispondere ad accuse ed insinuazioni da cui noi prendiamo le distanze. Abbiamo già ribadito che la nostra non è una presa di posizione ideologica contro il sistema di cooperazione, abitualmente siamo in grado di gestire situazioni di confronto e di conflitto, condividiamo accordi con Cooperative e Società presenti sul nostro sedime».
«Rigettiamo l’accusa di essere etichettati come provinciali o troppo campanilistici! Anzi i nostri aeroporti hanno una storia importante e sono tra i primi per traffico passeggeri e merci in Italia – continua la nota dei sindacati -. Proprio per questo motivo difendiamo le condizioni economiche e normative presenti in maniera strutturale sui nostri aeroporti, faticosamente raggiunte con accordi sindacali che hanno tenuto conto di un drastico calo di attività dovuto all’uscita di Alitalia da Malpensa e della crisi economica più in generale. Noi, quindi, non ci sottraiamo al confronto, lo dimostra la nostra storia».
«Riteniamo indispensabile però che si apra con gli enti competenti Enac e Sea S.p.A., in qualità di gestore, un ragionamento approfondito sulle limitazioni dei soggetti di Handling operanti negli aeroporti Milanesi, in particolare a Malpensa, in quanto secondo scalo per volumi di traffico passeggeri in Italia. Le limitazioni sono necessarie per dare sicurezza e qualità ai servizi offerti – proseguono i sindacati -. La esperienza degli altri aeroporti italiani dimostra che troppi soggetti imprenditoriali in concorrenza tra loro puntano tutto nell’offrire servizi a costi sempre più bassi con ricadute pesanti in termini di perdita di diritti, di retribuzione dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro. In questo scenario i disservizi rispetto a qualità e sicurezza sono inevitabili anche per i passeggeri. In tutti gli aeroporti italiani la conflittualità è alta, anche in quelli in cui è presente la Cooperativa Alpina. La tensione tra i lavoratori sta diventando incontenibile, vogliono essere rassicurati per il loro futuro, non vogliono continuare a pagare scelte miopi e poco lungimiranti».
Lo scenario delle agitazioni sindacali prevede una serie di passaggi: assemblee dei lavoratori delle società di handling e di Sea al T1 giovedì 19 novembre, dalle 12 alle 13.30. Poi al pomeriggio manifestazione di un’ora e emezza davanti alla sede di Sea a Linate. E a dicembre, invece, si arriverà allo sciopero.
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