Raccolta differenziata, i migliori sono Cassano Magnago e Brenta

La cittadina tra Busto e Gallarate premiata per la percentuale più alta tra i Comuni sopra i 15mila abitanti. Brenta la più virtuosa tra i paesi. Ma la Lombardia nel suo complesso perde terreno

raccolta differenziata

Nella raccolta differenziata, Cassano Magnago batte sempre tutti. E anche quest’anno il varesotto finisce nella classifica annuale dei “Comuni ricicloni” di Legambiente.

Il quadro complessivo: la Lombardia si posiziona al quinto posto, con il 56% di raccolta differenziata tra le regioni italiane, superata dal Veneto, Trentino, Friuli e Marche. La percentuale della Lombardia è salita di soli 3 punti tra il 2013 e il 2014. Tra le province lombarde la più virtuosa è Mantova che con i suoi 69 comuni raggiunge il 77% di raccolta differenziata e si posiziona al primo posto della classifica, seguita al secondo da Varese con il 65% e al terzo posto la provincia di Monza e Brianza con il 64,%.

In totale sono 481 i comuni lombardi che ottengono il riconoscimento di “Riciclone” nel 2015, mentre 31 sono i “Comuni Rifiuti Free”. Questi alcuni dei dati del Dossier Comuni Ricicloni Lombardia 2015 presentato questa mattina a Mantova durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato Stefano Ciafani, vicepresidente Legambiente Onlus, Luigi Gualerzi, presidente Gruppo Tea, Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, Maurizio Castelli, Assessore Provincia di Mantova, Bruno Simini, presidente Arpa Lombardia, Luca Piatto, Responsabile Rapporti Territorio Conai, Laura Brambilla, Responsabile Nazionale Comuni Ricicloni, Simone Brunetti, direttore Adriatica Green Power.

«La Lombardia ha perso terreno rispetto a diverse regioni e la sua percentuale di raccolta differenziata cresce meno rispetto agli anni passati – dichiara Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente nazionale – si deve tornare a spingere sull’acceleratore e dimostrarsi di nuovo come una regione virtuosa, valorizzando esperienze come quella di Milano che in 20 anni è riuscita a superare l’emergenza rifiuti diventando una delle eccellenze d’Europa in materia di gestione dei rifiuti».

Il requisito minimo per ottenere il riconoscimento di Comune Riciclone, anche per l’edizione 2015, era la quota del 65% di raccolta differenziata. In base a questo parametro Legambiente ha stilato la classifica regionale divisa per provincia e dimensione del comune (sopra e sotto i 10mila abitanti).

Nel varesotto invece in testa alla classifica dei comuni sopra i 10mila abitanti c’è Cassano Magnago con oltre il 79% di raccolta differenziata e tra i comuni con meno di 10 mila abitanti, al primo posto c’è Brenta, paesino di 1800 abitanti.

Le altre province: in provincia di Bergamo, tra i comuni sopra i 10mila abitanti, al primo posto troviamo Albino con oltre il 76% di raccolta differenziata, invece tra i comuni piccoli in testa alla classifica c’è Bianzano con l’82% di RD. In provincia di Brescia al primo posto tra i grandi comuni c’è Castelcovati con l’82% di raccolta mentre tra i piccoli troviamo Collebeato con il 75%. In provincia di Como prima sopra i 10mila abitanti c’è Cantù e con meno di 10mila abitanti c’è Maslianico. Tra i comuni della provincia di Cremona, Casalmaggiore ha ottenuto il primo posto per i grandi e Martignana di Po tra i piccoli. Tra i Lecchesi invece Lierna è in testa alla classifica dei grandi comuni e Massalengo è il primo tra i piccoli. In provincia di Mantova è Suzzara il primo Riciclone tra i comuni sopra i 10mila abitanti e Sustinente tra quelli con meno di 10mila abitanti. In provincia di Milano invece Sedriano è il primo tra i comuni ricicloni grandi e tra i piccoli è Calvignasco. In Brianza ai primi posti troviamo Biassono tra i grandi e Bellusco tra i piccoli. Nel pavese, solo i comuni con meno di 10mila abitanti riescono ad entrare nella classifica dei Ricicloni superando il 65% di raccolta differenziata e in testa troviamo Zenevredo. Nella provincia di Sondrio solo il piccolo comune di Piuro ottiene il riconoscimento di “riciclone”.

La novità del dossier di quest’anno sono i “Comuni Rifiuti Free”, quei comuni che hanno iniziato un percorso che va oltre la raccolta, la differenziazione e il riciclaggio, puntando anche sulla riduzione nella produzione dei rifiuti. Ottengono il riconoscimento di Comune Rifiuti Free, quelle località in cui i cittadini avviano allo smaltimento (rifiuti ingombranti compresi) meno di 75 Kg di rifiuti pro capite all’anno. La maggior parte dei Comuni Rifiuti Free risiede nella provincia Mantova che è anche l’unica, tra le province, ad aver centrato l’obiettivo di legge del 65%. Al primo posto della classifica dei “Comuni Rifiuti Free” troviamo Zenevredo, in provincia di Pavia che raggiunge l’84% di raccolta differenziata e solo 25 kg di rifiuti prodotti pro capite all’anno. Al secondo posto troviamo San Giovanni Del Dosso, in provincia di Mantova, con 41 kg di rifiuti per abitante all’anno e l’87% di differenziata e al terzo posto Brianzano (BG) con l’82% di raccolta e 46 kg prodotti all’anno per ogni abitante.

«E’ una sfida importante quella che in Lombardia dobbiamo vincere nei prossimi anni – dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, originaria tra l’altro di Cassano Magnago – dobbiamo lavorare perchè la Lombardia possa arrivare ad essere Regione rifiuti Free.

Non è scontato e nemmeno tanto facile il percorso che abbiamo davanti. Partiamo con un vantaggio rispetto alle altre regioni italiane: almeno un decennio di corretta gestione dei rifiuti e di applicazione di buone pratiche in molti comuni lombardi. Riconquistare una posizione nazionale di primo piano rispetto a regioni che ci hanno “battuto” in performance e capacità di innovazione, è un dovere e una responsabilità che nessuno di noi può ignorare, non fosse altro per tributare un doveroso omaggio ai tanti cittadini che con il loro impegno e la loro sensibilità contribuiscono a tenere alta la percentuale di raccolta differenziata. Ma è importante agire con continuità e costanza per fare in modo che tutte le province lombarde possano raggiungere un altro importante obiettivo: il 67% di raccolta differenziata a livello regionale entro il 2020, come indicato dal Piano Regionale Rifiuti».

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Pubblicato il 18 Novembre 2015
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