[0039] a Va Sul Palco: “Non ci piacciono le etichette ma ecco la nostra musica”

L'intervista alla band varesotto che sabato 19 dicembre sarà sul palco del concorso varesino

Musica Generica

Saranno sul palco delle Cantine Coopuf per la seconda serata di Va sul Palco, concorso per band emergenti arrivato alla sua nona edizione. Si chiamano 0039 e sono di Gorla Maggiore.

Ecco come si presentano: “Gli [0039] nascono dalle ceneri dei SINaesthetics, gruppo alternative rock del varesotto, sul finire del 2010. Il tutto è partito come duo acustico, un progetto lo-fi e low profile per misurarsi a tempo perso con una dimensione più intimista e nella nostra lingua madre. Il nome [0039] nasce appunto dalla volontà di trovare in poche lettere (o meglio, numeri) un’identità al nostro fare musica in italiano in Italia. Un logo semplice e facilmente riconoscibile (anche perché, dopo aver visto bistrattare lo spelling del complesso “SINaesthetics” in articoli di giornale e locandine, volevamo evitare ulteriori sorprese!). Dopo lo scioglimento della band, il duo è diventato un trio, ha cominciato a sviluppare un nuovo sound più articolato e a sentire l’esigenza di ampliare i propri orizzonti musicali. Perciò è arrivato un batterista, c’è stato un breve periodo di pausa a cui ha fatto seguito un cambio di line up dietro alle pelli, fino ad arrivare alla formazione attuale… che, come in un eterno ritorno nietzchiano, prevede ben 4/5 del gruppo originale. Insomma, amici prima che musicisti”.

Sul palco varesino arrivano con all’attivo tre singoli e due Ep, autoprodotti: “Il primo singolo risale al 2012, con la registrazione di “Chiedi alla polvere”. Il brano è stato poi inserito in “C’era una volta il futuro”, il nostro EP d’esordio, uscito l’anno successivo e anticipato dal singolo Futuri anteriori. Per i due brani in questione sono presenti su YouTube due videoclip, entrambi realizzati dal nostro amico Filippo De Dionigi, fotografo professionista e appassionato di musica. Nel 2014 è uscito il terzo singolo, una cover de “L’italiano” di Toto Cutugno, che originariamente doveva essere presentata con testo modificato ma purtroppo per problemi di copyright si è dovuto registrare di nuovo con il testo originale. Infine, è del 2015 il nostro ultimo lavoro, “Dalle stelle alle spalle”, disponibile gratuitamente su Spotify, Soundcloud e tutte le principali piattaforme digitali”.

I vostri punti di riferimento musicali? “Siamo quattro persone di età diverse e con un background musicale molto variegato, penso che questo si rifletta inevitabilmente anche nel nostro percorso musicale insieme. Siamo partiti dal metal fino ad arrivare alla dimensione acustica e tutte queste influenze rientrano in qualche modo in quello che suoniamo come [0039]. Chiaramente ognuno ha le sue preferenze: c’è chi è cresciuto a pane e grunge, chi a death metal e hard rock, chi si divide tra cantautorato italiano d’annata e scena alternativa e chi passa dal funk al folk a seconda del mood… insomma, abbiamo così tante influenze che non è facile scegliere un solo punto di riferimento! A questo proposito, “che genere fate?” è una domanda che ci mette sempre in difficoltà, per cui rispondiamo generalmente “musica” o lasciamo che siano gli altri a dircelo. Ma generalmente le etichette le lasciamo appese ai vestiti”.

Avete partecipato ad altri concorsi musicali? “Di solito evitiamo di partecipare a concorsi, soprattutto quelli in cui viene richiesto di pagare per suonare. Il più delle volte, peraltro, in condizioni degradanti per i musicisti. La musica per noi è libera espressione, non una competizione. L’unica eccezione finora è rappresentata dal festival Bandzilla a Saronno, al quale abbiamo preso parte nel 2013 suonando in apertura ai Pan del diavolo. È stata una bella opportunità, anche se in quel caso conoscevamo gli organizzatori e sapevamo a cosa andavamo incontro. Inutile dire che non abbiamo vinto… ma è stata comunque un’esperienza più che positiva”.

Cosa vi aspettate da questa esperienza, invece ? “Semplicemente di passare una bella serata nel nome della musica, in compagnia di altri gruppi con i quali conoscersi, confrontarsi e soprattutto divertirsi. La nostra speranza è quella di far arrivare la nostra musica a più orecchie possibili, cercando di lasciare qualcosa a chi starà ad ascoltare quello che abbiamo da dire. Che magari non è nulla di trascendentale, ma speriamo qualcuno possa apprezzare”.

Cosa pensate della situazione della musica in Italia oggi? C’è abbastanza spazio per le band emergenti?
“Per chi fa musica indipendente in Italia la situazione è parecchio complicata. Dominano sempre più le logiche commerciali e sempre meno quelle artistiche, i reality la fanno da padrona e si va sempre più verso una spersonalizzazione del prodotto musicale in favore di un prodotto di marketing più a tutto tondo. Il che è, da un certo punto di vista, paradossale nell’era di Internet e con una maggiore disponibilità di mezzi per la diffusione musicale. Eppure far sentire la propria voce è sempre più impegnativo. Le conoscenze e gli investimenti economici sembrano essere necessari, fare musica dal vivo è quasi impossibile, i locali preferiscono dare serate a cover band e tribute band piuttosto che a chi propone pezzi sconosciuti ai più, per quanto validi. E qui entra in gioco un fattore culturale del pubblico italiano… ma è un discorso molto complesso – e forse noi siamo un po’ di parte”.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Dicembre 2015
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