A Va sul Palco la band Bosco: “Raccontiamo il nostro tempo”
La formazione musicale di Roma sarà in scena sabato 19 dicembre per la seconda serata del concorso musicale
Daniele, Alessia, Giulia, Francesco arrivano da Roma e compongono il complesso musicale Bosco. La loro musica è ispirata dall’elettronica, dal rock degli anni ’90 e ’00. Sono una delle band protagonista della seconda serata di Va sul Palco, in programma sabato 19 dicembre alle Cantine Coopuf di Via De Cristoforis e hanno un progetto tutto da scoprire.
“Bosco è un progetto che ha preso vita quando un altro è finito: il tempo scorre, si cresce, cambiano le vite personali e lavorative e le relative esigenze – spiegano -. Tre quarti (Alessia, Daniele e Francesco) del complesso già venivano da anni di affiatamento musicale, l’ultimo quarto (Giulia) è stato il nuovo che ha reso tutto più stimolante e vivo. Per quanto riguarda il moniker, Bosco è un nome singolare che indica un insieme di diversi elementi: alberi, arbusti ed altre piante che vanno a comporlo e definirlo, ed allo stesso modo noi siamo un collettivo di autori e musicisti che si uniscono per formare qualcosa di più della semplice somma di quattro ragazzi che suonano. Bosco va oltre rispetto a Daniele, Alessia, Giulia e Francesco: è musica, è spettacolo, è sentimento, è canzone”.
La formazione ha alle spalle un album dal titolo “Era”, uscito a settembre 2015 e composto da 10 tracce: “Siamo persone molto legate al nostro tempo, all’età ed al nostro territorio: parla di Roma, parla di come ci si sente a compiere 30 anni, di come sia difficile partire dall’Italia, di come sia altrettanto difficile rimanere, parla del lavoro che non ci soddisfa, parla dell’amore che ci consola e di quello che ci spappola il cuore. Crediamo che tutte le sensazioni e situazioni appena descritte siano condivisibile con la maggioranza dei ragazzi della nostra età”.
E’ anche per questo che attingono da ciò che musicalmente hanno vissuto in passato e non solo: “La nostra formazione musicale-sentimentale è legata irrimediabilmente agli anni ’90, gli anni in cui più o meno ci siamo tutti approcciati alla musica. Ma non siamo i tipi che rimpiangono “i bei tempi passati”, piuttosto abbiamo la fortuna di ritrovarci in tanti artisti contemporanei e la cosa bella è che ogni giorno scopriamo sempre musica nuova ed interessante. Per chi ci ascolta i riferimenti italiani più evidenti possono essere i Baustelle per esempio, ma l’utilizzo dell’elettronica dal nostro punto di vista ci fa sentire tanto degli Arcade Fire o dei Killers. Se invece andiamo a dar valore ai testi, stilisticamente siamo vicini alla malinconia dei The National o degli Editors o degli Amor Fou”.
A Va sul Palco arrivano con diverse esperienze alle spalle: “Abbiamo partecipato a diversi concorsi, anche se l’idea in sè della competizione non ci piace: non comprendiamo l’esigenza di dover trovare nella musica per forza il più bravo, il più tecnico, il più veloce, il più bello, il più spettacolare. La prendiamo più come una occasione per farsi conoscere da un pubblico completamente straniero per noi ed arrivare a persone che magari non ci avrebbero incontrato a causa delle loro abitudini musicali”.
E’ per questo che sul palcoscenico varesino arrivano c0n un’aspettativa su tutte: “divertirci e divertire. Vogliamo conoscere persone che ascoltano musica e musicisti che la suonano: in Italia il pubblico che va ai concerti è davvero esiguo e la musica è relegata o a contorno di altri eventi o a show televisivo”.
Se gli si chiede cosa pensano della situazione delle musica in Italia oggi, spiegano: “Lo spazio c’è per tutti, la musica non basta mai. Il problema è più legato ai media e su come è veicolata la musica e l’informazione musicale. Così come a livelli mainstream solo un certo numero di artisti vengono proposti in continuazione e mantengono l’heavy rotation sui network musicali ed in TV, allo stesso modo nella scena indipendente l’informazione viene monopolizzata da non più di una dozzina di artisti, lasciando agli altri scampoli di articoli e recensioni. Ci lamentiamo come la musica venga imposta dalle case discografiche al pubblico generalista, ma la stessa cosa succede anche nell’underground italiano secondo numeri più contenuti e si riflette anche sulla programmazione dei locali medio piccoli: ha senso che lo stesso artista tocchi tre volte la stessa città con lo stesso disco e tour nel giro di pochi mesi?”.
Per conoscerli l’appuntamento è per sabato 19 dicembre, alle Cantine Coopuf di Via De Cristoforis, 5. Ingresso libero.
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