Ciclabili, Gallarate prepara il piano da presentare in Regione
Regione Lombardia ha aperto un bando: il centro del progetto è la connessione con l'area della stazione, ma le direttrici toccano tutti i quartieri. Aperta la discussione Forza Italia favorevole alle piste ma boccia le corsie ciclabili

Gallarate prepara il piano delle ciclabili da presentare al bando di Regione Lombardia. Il progetto – che tocca vari rioni – è approdato in commissione lavori pubblici mercoledì sera.
Il “cuore” del progetto è la connessione della rete con la stazione FS a Sciarè, nodo di trasporto pubblico richiesto da Regione Lombardia come punto centrale: qui è previsto un “ring” di quattro strade a senso unico con nuove ciclabili (vedi qui), su cui si è espresso anche un’assemblea pubblica di quartiere (vedi qui). Le nuove ciclabili dietro al stazioni servono a connettersi ad assi già esistenti, come quello di viale Lombardia: nella bozza circolata a novembre, era prevista la riduzione a una sola corsia per senso di marcia, in un tratto del viale. Ma la soluzione progettuale definitiva sarà diversa: «Viale Lombardia non verrebbe ridotto di corsie, contrariamente a quanto previsto inizialmente: lo spazio è sufficiente per ricavare la corsia ciclabile accanto a quelle per le auto» ha detto il vicesindaco Giovanni Pignataro, che sta seguendo il progetto.
Intorno, gli interventi per completare percorsi centro-periferia e percorsi tangenziali: collegamento viale Lombardia-Cedrate su via Praderio, Montesanto, Col di Lana; l’ultimo tratto fino alla piazza di Arnate (che completa l’itinerario continuo dalla zona pedonale al quartiere, costruito a partire da fine anni Duemila sull’asse via Fogazzaro-viale Leonardo da Vinci, vedi qui), il tratto mancante tra Mornera e Madonna in Campagna, via Monte Leone verso Moriggia (dove ci sono già corsie su via Gramsci), il ponte ciclabile Ronchi-Crenna (già annunciato a ottobre e poi rinviato per ritardi tecnici) e l’allacciamento con la esistente ciclabile verso Besnate, l’asse Cascinetta-Cedrate su via 24 maggio (sono interventi progressivi, indicati per ordine di priorità, partendo da quelli più agevoli da realizzare).
L’insieme d’interventi ha un valore di 1 milione di euro, una somma ingente che il Comune potrà mettere sul piatto se arriverà il finanziamento regionale. I percorsi ciclabili da realizzare non sarebbero piste ciclabili separate dalla carreggiata (né ciclopedonali, espressamente escluse dal bando regionale), ma corsie ciclabili ai margini della strada, come quelle già realizzate ad esempio su via Padre Lega o in viale Milano. «Una modalità progettuale che è necessaria in alcuni contesti, ma che è sempre più scelta anche in paesi di cultura ciclistica, come Paesi Bassi e Germania» ha detto il vicesindaco Pignataro. Le corsie sono in alcune situazioni preferite all’estero (soprattutto in ambito urbano) perché aumentano il grado di attenzione reciproco tra automobilisti e ciclisti e perché riducono i rischi legati alle confluenze tra piste in sede separate e carreggiata (vedi ad esempio qui). C’è ancora qualche nodo irrisolto, come riconosciuto anche dal vicesindaco Pignataro: in particolare rimane da affrontare il passaggio dalla zona collinare di Crenna al piano di Cajello (per il dislivello e per il calibro ridotto delle strade nel centro storico crennese), ma anche l’asse di via Sciesa a Ronchi (dove è presente una problematica strettoia all’altezza dell’intersezione con via Covetta-Montello).
In commissione Forza Italia ha ribadito tutti i suoi dubbi di fronte ad una operazione che viene considerata “elettorale”. «Noi abbiamo un’idea di piste ciclopedonali» ha detto Aldo Simeoni, ex assessore ai lavori pubblici. Non piace invece il concetto di corsie ciclopedonali: «non si può buttare vernice per terra per tracciare una via. Se questo è l’approccio, vi auguro che voi possiate non eseguirle: andate a sporcare gli alberi con la vernice, non le strade» ha concluso Simeoni, ribadendo che l’intervento su strade strette è «uno scempio» e che le ciclabili sono utili e possibili solo su strade ampie come quella che da Crenna-Moriggia conduce a Besnate.
Alessio Mazza (SEL) ha ricordato che la modalità delle corsie ciclabili tracciate a terra era già stata attuata anche dalla giunta Mucci, ad esempio su via Gramsci a Moriggia. Donato Lozito ha ribadito anche la necessità di intervenire su alcuni assi (come via Monteleone a Moriggia) ancora oggi privi di marciapiedi, non solo di ciclabili. Giuseppe De Bernardi Martignoni invece non ha contestato l’approccio generale del piano, ma ha puntato il dito su aspetti problematici della rete oggi esistente.
Nel progetto rientra anche il nuovo parcheggio per biciclette in corso d’installazione in piazza Giovanni XXIII, di fronte alla stazione (vedi qui): l’idea è che attraverso il bando si possano trovare risorse per la videosorveglianza, per ridurre i rischi di furti.
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