Daniele Isola: “Un disco tra le mani e la musica nel sangue”
E' tra i concorrenti della nona edizione di Va sul Palco: la prima serata è per domenica 12 dicembre alle Cantine Coopuf
Trentacinque anni, milanese e musica nel sangue. Daniele Isola è tra i concorrenti che sabato 12 dicembre saliranno su palco delle Cantine Coopuf di Via De Cristoforis, 5 per la prima serata di Va sul Palco (ingresso libero).
La sua passione per la musica c’è da sempre. “Il bello (e non scontato), secondo me, è che la mia passione per la musica è ancora viva, come quando ero piccolo – racconta -. Settimana scorsa sono andato a vedere il concerto dei Vintage Trouble per esempio, un band strepitosa che ha dato l’anima su e giù dal palco. In quelle occasioni, e non solo, mi ricordo quanto sia bello fare musica e quanto sia importante metterci tutto te stesso”.
Daniele ha alle spalle ha una buona gavetta: “Ho sempre scritto, in varie formazioni, finche nel 2013 ho pubblicato il mio primo singolo “Eremita”, con il quale sono stato selezionato da Mtv New Generation come artista della settimana. Da lì, oltre a pensare che avrei potuto iniziare a pubblicare qualcosa prima, ho proseguito con altri 2 singoli fino al mio primo disco “Luna di Miele per 3” uscito questo aprile. Il disco prodotto da Cristiano Lo Mele (Perturbazione) racconta quello che sono, attraverso i temi del viaggio, dell’amore e dell’ironia che metto nelle cose -. spiega -. Il primo singolo “Numero Perfetto” è stato selezionato da Radio Capital nel loro spazio emergenti, e poi da Radio Deejay per partecipare al Deejay On Stage a Riccione quest’estate. Ora vorrei già entrare in studio a lavorare su del nuovo materiale… ma forse è il caso di promuovere ancora un poco questo disco”.
I tuoi punti di riferimento musicali? “Sarò banale, ma cerco di ascoltare più musica possibile. Innegabile che abbia divorato il primo Vasco oppure Battisti. Ma adoro anche ogni progetto di quel matto di Mike Patton (o Vintage Trouble di cui sopra)”
Hai già partecipato a concorsi musicali per band emergenti in passato? “Si mi è capitato, come per esempio quello di Radio Deejay. Diciamo che ho dei punti fermi: non mi iscrivo a concorsi in cui vengono chiesti dei soldi, e deve trattarsi di inediti non di cover. Poi diciamo che generalmente si vede quali sono i concorsi che hanno più senso di altri”.
Cosa ti aspetti da questa esperienza? “Mi aspetto di conoscere nuove persone che come me fanno musica inedita e che hanno voglia di crescere. Spero di farmi conoscere ad un nuovo pubblico che possa apprezzare quello che faccio, e tornare a casa contento di aver fatto anche questa nuova esperienza”
Cosa pensi della situazione della musica in Italia oggi? C’è abbastanza spazio per le band emergenti? “Qui si apre una voragine. Di recente parlavo con il cantante di una band, e ci scambiavamo le nostre esperienze sulle difficoltà che si incontrano nel cercare di promuoversi…. e più il discorso andava avanti, e più l’elenco sembrava interminabile! Tanto che ad un certo punto ci siamo detti: se uno che prova a fare musica oggi ad un certo punto molla per i troppi ostacoli… avrebbe tutta la mia comprensione! Inutile negare che sia difficile. Ma è altrettanto inutile concentrarsi solo su quello! Ci sono delle possibilità, ci sono degli spazi anche se pochi, bisogna cercare di coglierli e di sfruttarli al meglio, poi, finché c’è entusiasmo e voglia basterà anche una persona che dopo un concerto a 200 Km da casa viene a comprarti il cd e ti fa i complimenti e magari un giorno qualcosa succede”.
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