La “casa” del Seme cresce, continua la maratona per sostenerla
La struttura è già oggi un riferimento per decine di famiglie di ragazzi disabili. Siamo arrivati al tetto, per portare a termine la costruzione del Centro Riabilitativo servono ancora 300mila euro
L’inverno si avvicina, ma il cantiere della nuova “casa” del Seme in via Alpi a Cardano al Campo – Centro Riabilitativo Semiresidenziale – va avanti a pieno ritmo. «A luglio non c’era niente fuori terra, oggi a dicembre siamo già al tetto» spiega Enrico Aspesi, presidente del Seme. «Continuiamo a sognare che già da agosto si possa essere qui con i bambini». Il progetto, però, ha ancora bisogno di risorse e donazioni per essere portato a compimento: le tante iniziative messe in campo tra l’estate e l’autuno hanno consentito di raccogliere 92mila euro, circa un quarto della cifra necessaria a concludere il cantiere (ma il valore complessivo è molto più ampio, 2,2 milioni di euro). Nel frattempo, resta la soddisfazione: nella mattina di venerdì 4 dicembre si è arrivati al tetto più alto – dei tre che coprono la struttura – e si è tenuta la “cerimonia” della bandiera issata sul tetto (nella foto), dopo che è stata firmata dai promotori dell’intervento e dal sindaco.
Lo sforzo del Seme sta coinvolgendo un ampio territorio: ragazzi e bambini con disabilità e difficoltà intellettive arrivano da un’area che comprende la provincia di Varese ma anche il territorio dell’Alto Milanese, intorno a Legnano. Il “cuore” è però sempre a Cardano al Campo, una comunità che si è dimostrata molto attenta e che è legata a doppio filo alle realtà del privato sociale (basti pensare che Il Seme è la realtà con più occupati a Cardano). Il sindaco Angelo Bellora sintetizza a partire da un proverbio africano:«”Ciò che il cuore desidera ardentemente mette le gambe il movimento”. Le gambe qui si sono messe in movimento, lo sforzo corale del Seme ha provocato una reazione solidale della cittadinanza»
La struttura di via Alpi – che viene realizzata dalla Panarotto Costruzioni di Cardano – è molto ampia e articolata ed è realizzata con tecniche avanzate, in particolare per quanto riguarda l’isolamento termico, l’efficenza energetica, la sicurezza (va considerato che sarà una comunità frequentata da decine di persone contemporaneamente). Al piano terra troveranno posto la cucina, la sala da pranzo, gli spazi per bambini, la piscina riabilitativa, che sarà aperta anche ad altri soggetti del territorio. Al secondo piano saranno previsti invece spazi per adolescenti e per minori con disturbi comportamentali (il secondo piano ha anche accessi autonomi, per garantire le diverse utenze). Ci saranno aree verdi all’aperto e parcheggi, in quella che è una piccola comunità, ma aperta e in dialogo con il resto della cittadina.
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