Sacro Monte, con il Giubileo aggiustate almeno il piazzale

Il Sacro Monte secondo Antonio

All’inizio degli Anni Novanta ci furono progressisti che sperarono di trovare effettiva disponibilità da parte della Lega Nord per un recupero all’attenzione dello sviluppo urbanistico: la città  poteva coltivare il sogno di un rilancio basato anche su realtà di un patrimonio culturale costruito nel tempo e che potevano essere il centro d’attrazione o la caratteristica di ogni singolo  quartiere.

Per il riordino urbanistico attraverso un piano  regolatore fu un adorabile “terun”  il professor Pietro Macchione  ad avanzare concrete proposte.  In tempi successivi egli come scrittore ed editore avrebbe fatto conoscere a fondo ai vecchi e nuovi bosini la loro città, ma al momento  suggeriva riordino e sviluppo di rioni e castellanze  basati  appunto sulla valorizzazione  dei loro  aspetti di portata storica e artistica. Cioè per la futura Varese erano importanti le memorie, il cuore antico. Lo  splendido progetto  fu appena abbozzato e  mai realizzato in un quadro generale di iniziative specificamente dedicategli.

Anche in quell’occasione Varese non completò a  Santa Maria del Monte il percorso che portava a un futuro diverso  pensato e  molto bene avviato da un  grandissimo concittadino come don Pasquale Macchi.

Dopo l’età dell’oro della prima metà del Novecento la nostra comunità accettò  passivamente il declino globale della montagna, di poli grandiosi come il Sacro Monte e il Campo

Dei Fiori come  riferimenti religioso, turistico, come  oasi di pace e Santa Maria del Monte come  borgo di una   vivibilità accettabile per tutti gli abitanti.

Chissà che sarebbe successo senza l’azione  rivoluzionaria e geniale prima dello stratosferico   Furia e poi di don Macchi: altro che isola infelice dopo   decenni  di basso profilo   che, come tali, registrarono in termini di accessibilità Il flop più clamoroso con la riattivazione di un ramo della funicolare in un deserto di vita e di idee.

Attenzione, l’immobilismo verso Santa Maria del Monte è stato anche di altre squadre succedutesi a  Palazzo Estense, è un difetto antico ed endemico.

Quasi sette decenni sono trascorsi per tutti meno per   coloro  che per pregare o  stare tranquilli in un ambiente ecologicamente accettabile, decidono di salire lungo un acciottolato  che è storia, arte e fede.E una volta arrivati  in cima incontrano molto di dimesso e  pure abitanti dimenticati, demotivati.

A non  percorrere mai la Via Sacra con passo da bersaglieri sono state le realtà civiche per le quali le innovazioni e i progetti di riqualificazione si sono sempre fermati alla sua base di partenza, alla Prima Cappella. Per  il piazzale d’arrivo, dintorni e residenze e parcheggi compresi, l’attenzione se c’è stata non ha avuto la compiutezza necessaria.Come a dire che  nel lungo elenco  di grandi opere locali  di rilievo  incompiute, delle quali Varese detiene il  fastidioso primato, Santa Maria del Monte  sicuramente  è ben piazzata.

Di recente l’ing. Michele Graglia, oggi presidente dell’Università di Castellanza –  con  uno straordinario servizio  nella nostra Unione Industriali, terza per potenza in Italia- ha ricordato la  necessità di un progetto unico, globale, per riannodare bene il Sacro Monte alla città e al mondo  religioso nazionale e di oltreconfine. Un richiamo autorevole e che per certi versi potrebbe essere anche una proposta.

Intanto le notizie che arrivano oggi da lassù confermano la necessità di cambiare il civico  passo anche sulla gestione delle piccole cose. Agli  straordinari successi di chi nel cuore del borgo  oggi è attivo in campo religioso e artistico, fa riscontro la distrazione penosa di chi si deve occupare dei servizi: tanto per cambiare il Palazzo, oggi in letargo dopo essersi spremuto per tentare di costruire un parcheggio sotterraneo alla Prima Cappella.

Arrivati al piazzale, in auto o  con il bus, infatti  non sfuggono allo sguardo  le panchine rotte, l’assenza di cartelli indicatori  per i due accessi al santuario,una situazione di insicurezza riguardo ai parcheggi, che potrebbero essere più numerosi e collegati elettronicamente perché gli ospiti abbiano immediatamente il punto della situazione.Un servizio del genere andrebbe a vantaggio di tutti, anche di coloro che gestiscono i locali pubblici. Non sembra, ma aree anche  non grandi ma utili  per il parcheggio di auto  ce ne sono. Inoltre lo sbarramento della strada per le Pizzelle ha senso se adatto anche alle esigenze e non deve essere pilotato in base a norme che vengono da Varese e dettate a tavolino: la strada e relativo parcheggio vanno aperti sempre nei fine settimana e in occasione di eventi importanti, quindi devono essere gestiti  con responsabilità precise assunte  in loco, soprattutto  in occasione di grandi eventi che vedono l’afflusso di auto.

Chiudere la strada quasi sempre significa negarsi molti posti auto, maltrattare turisti disabili, ingabbiare ancora di più un patrimonio Unesco veramente degno di tale riconoscimento.

Il 12 dicembre al santuario verrà aperta la Porta Santa per il Giubileo della Misericordia: non saranno pochi i fedeli che vorranno attraversarla per invocare serenità per se stessi e per il mondo intero che sta attraversando un  momento molto difficile.Un mondo che senza misericordia rischia davvero di diventare una apocalisse.

Siamo poi  sempre più vicini a Natale, il centro di Varese è illuminato, particolarmente i  Giardini Estensi. Di luminarie al Sacro Monte non se ne parla, eppure è il nostro luogo più noto in Italia. Vero che Masnago con i suoi templi sportivi e con 5 gol alla Juve e con la grande Ignis diede alla nostra città un picco di popolarità immenso, ma Santa Maria del Monte è alla ribalta da secoli e ai nostri tempi ha visto un Papa tra i pellegrini che l’hanno ascesa. Sembra non basti ai politici bosini per togliere la polvere del tempo al luogo e a se stessi. Onestamente non so se il borgo ha avuto o avrà l’onore delle primarie e comizi dei fantasmi di centrodestra. Allora le squadre civiche dai diversi colori dovrebbero salire insieme il monte. I motivi ci sono e da troppo tempo trascurati. La misericordia potrebbe presentarsi con i panni dell’Unesco che sta distribuendo milioni: se ci fosse un po’ di moneta per il piazzale del Sacro Monte…

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Pubblicato il 07 Dicembre 2015
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