Tre anni e mezzo alla suora che abusò dell’educatrice
Si è chiuso con una condanna per violenza sessuale ai danni di Eva Sacconago, il processo a carico di Mariangela Farè. Assolta dai reati di stalking, violenza privata e abuso su minore

Condannata per violenza sessuale a 3 anni e 6 mesi, assolta da tutti gli altri capi d’imputazione (violenza privata, stalking e abusi sessuali su minore). Questa la sentenza di primo grado pronunciata attorno alle 16 dal collegio giudicante del tribunale di Busto Arsizio, presieduto da Renata Peragallo, che ha messo la parola fine al processo di primo grado nei confronti della ex-suora delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Mariangela Farè. L’accusa aveva chiesto quasi 10 anni di reclusione.
La donna è stata condannata per un solo episodio di violenza sessuale nei confronti di Eva Sacconago, oratoriana di Sant’Edoardo poi suicidatasi nel giugno del 2011 a soli 26 anni. L’episodio avvenne proprio quell’anno, poche settimane prima della morte della giovane, ed è stato descritto durante il dibattimento da don Alessandro Bonura, il prete a cui Eva aveva confidato i suoi patimenti nel rapporto ormai logoro con la suora.
Mariangela Farè è stata condannata a pagare un risarcimento di 50 mila euro, oltre alle spese legali sostenute dalla famiglia Sacconago, ed interdetta a vita dagli uffici che hanno a che fare con i minori e per 5 anni da tutti gli uffici pubblici. I giudici hanno, invece, deciso per l’assoluzione perchè il fatto non sussiste dai reati di abusi su minore (comunque prescritti), dallo stalking e dalla violenza privata. Non riconosciuta la responsabilità civile dell’ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice alle quali i familiari di Eva avevano chiesto un risarcimento di 500 mila euro.
Alla lettura della sentenza la madre di Eva è scoppiata in lacrime e ha abbracciato la foto della figlia che l’ha accompagnata in tutte le udienze, così come l’amica Monica Guanzini. Il padre ha voluto sottolineare che «la condanna è arrivata ma le falsità che hanno pronunciato in quest’aula suore e preti non hanno ancora avuto giustizia».
Moderatamente soddisfatto si è detto il legale di parte civile Tiberio Massironi: «Alla corte avevamo chiesto un segno ed è arrivato con il riconoscimento degli abusi sessuali – ha detto a margine dell’udienza – dopo aver letto le motivazioni ricorreremo quasi certamente in appello per tornare a chiedere il riconoscimento delle responsabilità dell’ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice».
Brevissimo il commento dei legali di Mariangela Farè, Fabrizio Busignani e Raffaella Servidio: «Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza e ricorreremo in appello contro la condanna».
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