Vignette contro Martignoni: “Vengono dall’estrema sinistra”

Il manifesto è firmato da "Collettivo senza casa e senza ponte" e se la prende con l'esponente di Fratelli d'Italia per la sua campagna contro gli abusivi nella zona della Mornera (ma se la prende pure con il sindaco)

vignetta Martignoni

«Non so nemmeno come replicare, visto che è un manifesto senza firma». Giuseppe De Bernardi Martignoni si scaglia contro «l’estrema sinistra», dopo la comparsa (in molti quartieri di Gallarate) di un manifesto murale. Una sorta di fumetto: Martignoni è chiamato in un altro modo – diciamo irriverente, ad esser gentili – ma tutto sommato riconoscibile, come ammette lo stesso “protagonista”. De Bernardi Martignoni è noto per le sue numerose denunce contro il degrado e contro gli «abusivi» e non è difficile riconoscerlo anche solo per questo nei manifesti.

Le vignette sono firmate  da un “Collettivo senza casa e senza ponte”, una sigla che da un lato richiama i movimenti “antisfratto” attivi anche in provincia, dall’altro fa riferimento al ponte della Mornera. Perchè al centro della “storia” raccontata c’è proprio la campagna di De Bernardi Martignoni contro il “degrado” e contro la presenza di abusivi sotto al ponte della Mornera e nelle vicine Officine FS di via Pacinotti. Nelle vignette il simil-De Bernardi Martignoni lancia la campagna per recuperare voti, contando anche sulla reazione dell’amministrazione di centrosinistra. «Il sindaco sarà il primo a cascarci. Lo sgombero lo farà lui con i suoi cani da guardia», dice. Così avviene e alla fine della storia “finalmente la legalità è stata ripristinata”, a spese dei senzatetto (che, a dire il vero, rientrano di solito dopo qualche settimana nelle ex Officine dismesse). Il manifesto se la prende con il simil-De Bernardi Martignoni, ma anche con il sindaco, che viene rappresentato all’inseguimento dei temi della destra, e i vigili, impegnati nella lotta ai poveri.

E Martignoni? «Non so nemmeno come replicare, visto che il manifesto è anonimo: chi disegna dovrebbe firmarsi» sfida il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che pure parla dell’affissione come di «una goliardata» frutto dell’«ardimento giovanile» (e ironizza: «Mi hanno fatto un po’ grasso»). «Direi che sono opera dell’estrema sinistra, qui si misura la distanza tra chi vuole vivere nelle legalità e chi vorrebbe vivere in modo diverso». E non rinuncia al suo ruolo di alfiere antidegrado: «Questi manifesti in carta incollati ovunque sporcano la città, come le tante scritte contro gli sfratti presenti ovunque».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Dicembre 2015
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