Car Sharing, Busto a Sinistra lo boccia: “Inutilizzato”

Il consigliere Rossi di Manifattura Cittadina e Dario Ferrari hanno testato il servizio:"E' scomodo, costoso e inutile"

car sharing busto arsizio

Il consigliere Alberto Rossi e Dario Ferrari di Busto A Sinistra hanno provato a testare il servizio di car sharing realizzato a Busto Arsizio in occasione di Expo e tutt’ora fruibile con sede di partenza e arrivo alla stazione delle Ferrovienord di Busto Arsizio.

Secondo Rossi e Ferrari il servizio non è mai decollato. Per provarlo lo hanno usato e hanno tenuto sott’occhio le minicar elettriche parcheggiate davanti alla stazione nel periodo dell’ordinanza anti-smog emessa dall’amministrazione comunale per incentivare la mobilità alternativa all’auto. Ne hanno ricavato un piccolo reportage che vi riproponiamo integralmente

car sharing busto arsizio

30 dicembre ore 10, Stazione delle Ferrovie Nord.

– Ciao Dario, è tanto che aspetti?
– No, Alberto, sono appena arrivato.
Le auto elettriche destinate al car sharing sono tutte ordinatamente parcheggiate, inutilizzate.

car sharing busto arsizio

Una scena già vista il 24 dicembre, il giorno dopo l’ordinanza “anti-smog” del Sindaco Farioli, accompagnata da misure di incentivazione proprio di questo servizio.

Per avviarlo e mantenerlo per tre anni la società che lo gestisce ha già incassato 200.000 Euro dal comune, di cui 50.000 provenienti da fondi regionali Expo.

Davanti, legate ai pali, le biciclette dei pendolari più temerari che ogni giorno sfidano la sorte facendosi spazio tra le auto, pur di non contribuire ad aumentare lo smog che comunque sono costretti a respirare.

– Hai visto, Dario, parcheggiano qui le biciclette, mentre il deposito della stazione è completamente vuoto!

car sharing busto arsizio

Deposito biciclette Stazione Nord, Busto Arsizio, 30 dicembre 2015

– Certo, Alberto, le mettono qui sulla strada perché siano più in vista, per ridurre il rischio di furto.                                                                                                                   – Già. Ma evidentemente non basta. Guarda lì, sotto la pensilina. Ce n’è una senza una ruota.

– Ma non c’è nessuno nel gabbiotto del Car Sharing?                                                     -Sembra chiuso. Qui c’è un numero di telefono. Proviamo a chiamare.

– Pronto, vorrei prendere un’auto del car sharing. E’ possibile?
– Eh? Un’auto del car sharing? Ho capito bene? Certo, arrivo tra cinque minuti.
– Dario, l’impiegata arriva subito. Sembrava quasi stupita della nostra richiesta.

All’arrivo dell’impiegata, sbrigate le pratiche, Dario e Alberto salgono sull’auto, probabilmente l’unica affittata durante tutta la mattinata. Finora ha percorso 660 km. Dunque, a otto mesi dall’avvio del servizio, ne ha percorsi in media circa 80 al mese, meno di tre al giorno!

E’ per l’insensibilità di cittadine e cittadini, o per l’inefficienza di un servizio con un solo punto di prelievo e riconsegna delle auto in tutta la città? E sarà vero, come scrivono nel Piano di Azione per l’Energia Sostenibile di cui Farioli va così fiero, appena approvato dal Consiglio Comunale, che il car sharing porta a una riduzione di emissioni di 27 tonnellate di CO2 all’anno? Come l’hanno calcolata? Con quali dati?

Alberto e Dario si recano in municipio.

car sharing busto arsizio

Municipio di Busto Arsizio, Ufficio Anagrafe, 30 dicembre 2015

All’ufficio anagrafe fa caldo. Temperatura rilevata: 21,7°C. E in altri uffici fa ancora più caldo!

-Alberto, ma il Sindaco non aveva ordinato di ridurre la temperatura di un grado?                                                                                                                                      -Certo, Dario: da 20°C a 19°C. Va bene che la legge consente due gradi di tolleranza e che il nostro termometro non può fornire una misura ufficiale. Sembrerebbe però che l’ordinanza del Sindaco non sia stata attuata proprio nel palazzo municipale!

Alberto e Dario sono sconfortati. E’ vero, il problema delle polveri sottili va affrontato a livello di area vasta. Ma non si può fare sempre la parte dei primi della classe, e poi farsi sistematicamente trovare con i compiti non svolti.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Gennaio 2016
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