“Che non abbiano fine mai” porta a teatro 688 studenti
Studenti sul palco e studenti in platea per lo spettacolo organizzato per la Giornata della Memoria dal Liceo Candiani e dall'Istituto Olga Fiorini. Un successo che verrà riproposto
Un Teatro Manzoni senza un posto libero quello che giovedì 28 gennaio ha accolto lo spettacolo “Che non abbiano fine mai”. 688 sono stati complessivamente gli studenti del Liceo Candiani-Bausch e dell’Istituto Fiorini-Pantani che hanno assistito alla performance dei propri compagni di scuola (foto Alice Damiano).
Il progetto ha infatti portato sul palco attori, cantanti, musicisti e ballerini di entrambe le scuole che, per la prima volta nelle loro carriere, si sono confrontati con un regista professionista: Eyal Lerner. Sul palco sono così intervenuti 60 coristi del liceo musicale Pina Baush coordinati dal maestro Andrea Cappellari, cinque flautisti guidati da Fiorenzo Filippini e diverse classi del coreutico che hanno danzato su coreografie di Santaboriello Ilaria De Santis e Valeria Canoro. Si sono esibiti anche quattro attori del Candiani coordinati da Chiara Savoia e due dell’Olga Fiorini preparati dall’insegnante Nicola Tosi oltre a altri coristi dell’istituto, guidati dalla docente di musica Mariangela Martino.
Uno spettacolo basato sulla storia e la tradizione ebraica che si è incentrato su una serie di figure di ebrei partigiani e resistenti come Chana Shenes, Liliana Segre ed Enzo Sereni ma che ha voluto trasmettere un messaggio di pace e convivenza. Proprio come durante il flash mob che il 27 gennaio ha coinvolto tutti i 1.400 studenti del Candiani la performance ha voluto lanciare un messaggio rivolto alla risoluzione delle tensioni internazionali e al miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone.
Un’esperimento, quello di questo spettacolo, che ha unito non solo due scuole ma ha anche permesso agli studenti di esibirsi davanti ad un vero pubblico con un livello di professionalità tale che i due istituti stanno valutando di riproporre la performance in primavera. Questa volta, però, con uno spettacolo aperto a tutta la città.
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