Città è vita: “Ecco cosa abbiamo fatto in cinque anni”
La lista civica risponde alle critiche di Forza Italia, spiegando in particolare il lavoro di riforma delle società partecipate
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della lista civica Città è Vita, che fa parte della maggioranza che sostiene a Gallarate l’amministrazione guidata da Edoardo Guenzani. Città è Vita risponde all’ultimo comunicato di Forza Italia sulla gestione della città, citando diversi capitoli, in particolare sulle società partecipate
CIECHI E SORDI PER MESTIERE
Città è Vita desidera anch’essa intervenire nel dibattito tra il PD Gallaratese, alleato nella
coalizione che governa, e Forza Italia per dare delle risposte ai quesiti posti da chi per 10
anni ha governato la città con luci e ombre che non possono non essere oggetto di
valutazione critica e che inevitabilmente hanno condizionato in parte l’operato della
amministrazione insediatasi nel 2011.
Elencano, nel loro comunicato una serie di richieste su provvedimenti che sono stati
ampiamente discussi in Consiglio Comunale e in parte pubblicati sul foglio informativo “La
tua Città” distribuito a tutti i gallaratesi.
Ripetono in continuo slogan vuoti, non declinabili, come città insicura e degradata, che non
trovano effettivo riscontro nella realtà, ben monitorata dalla Prefettura e dalle forze
dell’ordine nel confronto con le altre città della provincia.
È più corretto chiedersi perché il grado di inciviltà sia così diffuso e non si ha cura del
proprio ambiente di vita, e cosa possiamo fare tutti insieme per migliorarlo e garantire a
tutti condizioni di serena e civile convivenza, senza strumentalizzazione alcuna.
Siamo perfettamente coscienti che «è chi amministra che deve dare risposte sul
proprio operato», come affermato nel comunicato di Forza Italia; vorremmo ricordare ai
lettori di Varese News e ai cittadini gallaratesi che:
– nel mese di maggio 2011, quando è subentrata la nuova giunta Guenzani, la città di
Gallarate si trovava in una gravissima situazione di dissesto finanziario: patto di
stabilità sforato dal Comune per oltre 9 milioni di euro, buco da 38 milioni di euro in
AMSC; buco di oltre 1 milione di euro nella Fondazione Culturale 1860, associazione che
gestiva i teatri comunali; buco da 250 mila euro perfino nel Consorzio Scuole Materne; 200
mila euro all’azienda 3SG (Camelot) e quasi 600 mila al museo Maga.
Questa è la situazione in cui ci siamo trovati all’inizio dell’amministrazione e questi sono i
provvedimenti presi per risanare le finanze e ridurre la spesa senza modificare i servizi,
anzi cercando di migliorarli, e garantendo i livelli occupazionale a tutti i dipendenti.
Partiamo dalla partecipata AMSC
– Acquisti: la maggior parte degli acquisti non venivano effettuati mediante gare ad
evidenza pubblica, ma mediante la selezione diretta di poche fortunate imprese che
beneficiavano di forniture di durata pluriennale, e dall’assenza di alcuna selezione
competitiva con altre imprese; dal 2011 la gestione dei fornitori è avvenuta mediante
procedure competitive, così come previsto dalla normativa sugli appalti pubblici, che
hanno consentito risparmi fino al 50% rispetto ai costi sostenuti in precedenza.
– Consorzio Seprium: la società creata da AMSC con un socio privato, Saceccav, per
gestire i lavori di scavo, reinterro e ripristino per acqua e gas, ha avuto affidamenti per
quasi 20 milioni di euro in pochi anni, senza alcuna gara di appalto, gestiti
direttamente dal socio privato mentre dal 2011 la nuova gestione AMSC ha affidato tali
lavori con gare di appalto, con una riduzione dei costi di circa il 30%.
Pochi mesi fa, un lodo arbitrale, emesso da insigni docenti universitari, ha dichiarato nulla
la costituzione del Consorzio e confermato che “attraverso di esso ha avuto luogo,
sistematicamente e un’automatica assegnazione ed esecuzione di lavori pubblici senza
alcuna procedura di gara ad evidenza pubblica”.
– Parcheggio interrato di Via Bonomi (“Seprio Park”): l’investimento da circa 10 milioni di
euro è stato deliberato senza prima avere effettuato, tramite società specializzata del
settore, alcuna analisi tecnica ed economica sulla reale necessità di un simile investimento
di risorse pubbliche; il business plan era basato su ipotesi di utilizzo a dir poco
“fantasiose”, successivamente mai verificatesi, nemmeno quando il parcheggio è stato
offerto in uso gratuitamente.
Con due riduzioni del capitale e con l’assunzione degli oneri di indebitamento da parte del
Comune abbiamo evitato il fallimento e la chiusura del parcheggio garantendone l’uso ai
cittadini e a tariffe ridotte, con la partecipazione patrimoniale di AMSC che ne cura anche
la gestione.
– AMSC Commerciale Gas: la società, al momento del subentro della nuova Presidenza
nel corso del 2011, non aveva dipendenti ed aveva accumulato perdite, nel periodo
2006-2010, pari ad 1,6 milioni di euro (nello stesso periodo, Agesp Energia, la società di
Busto Arsizio, aveva generato utili netti per oltre 6,1 milioni di euro). Nel biennio 2011 e
2012, la società è stata riorganizzata e valorizzata, generando un utile netto
complessivo di oltre 3,5 milioni di euro (circa 1,7 milioni di euro all’anno), in linea
con il risultato di Agesp Energia nello stesso periodo.
A seguito di un’approfondita analisi strategica effettuata con una delle società di
consulenza più prestigiose nel settore di riferimento, l’assemblea dei soci di AMSC Spa ha
deliberato di procedere alla vendita di AMSC Commerciale Gas. Il prezzo incassato,
pagato da un gruppo di aziende pubbliche e private (inclusa Agesp Energia), è stato
superiore di oltre il 20% rispetto ai valori correnti di mercato. A conferma della bontà delle
valutazioni strategiche e della scelta di cedere l’azienda.
È stato un passaggio obbligato per far fronte all’elevato indebitamento dell’azienda
incapace di produrre utili per evitare il fallimento.
La maggior valutazione da parte degli acquirenti ha consentito di dirottare parte del ricavo
verso il bilancio comunale realizzare importanti opere di manutenzione.
– Assunzioni: la maggior parte delle assunzioni (80%) venivano effettuate mediante
chiamata diretta, con criteri spesso sospettosamente clientelari, e in molti casi, quando
venivano effettuate selezioni pubbliche, non veniva tenuta traccia della procedura seguita
e dei curriculum ricevuti.
Al cambio di presidenza, nel corso del 2011, AMSC era gestita da due direttori generali e
da un procuratore con poteri simili e un costo complessivo annuo pari a 472 mila euro.
Attualmente il gruppo è gestito da un Amministratore unico il cui compenso è pari a 36
mila euro.
Le assunzioni, dal 2011, vengono effettuate con bandi pubblici.
– Piscina di Saltrio: la precedente gestione di AMSC ha gestito per tre anni la piscina di
Saltrio, senza alcun motivo ragionevolmente comprensibile a chiunque, perdendo oltre
1,2 milioni di euro di risorse dei cittadini gallaratesi
– Perdite nette: il gruppo AMSC ha avuto perdite nette, nel periodo 2006-2010, pari
a 19,3 milioni di euro (quasi 4 milioni di perdite nette ogni anno)”
Il nostro operato, tendente alla riduzione delle spese e alla rinuncia di qualsiasi operazione
avventata, va confrontato con questi dati.
Un palese conflitto di interessi si è continuamente protratto nel corso della precedente
amministrazione di Amsc, quando un componente dell’assemblea, rappresentante per
delega un comune socio, riceveva cospicui incarichi di consulenza con affidamenti diretti
senza gara pubblica.
Con riferimento ai progetti predisposti dal citato consulente per la piscina di Moriggia, vale
la pena ricordare come la società che effettuava la maggior parte degli interventi di
manutenzione, fu selezionata da AMSC senza gara ad evidenza pubblica. Detta società
ha fatturato ad AMSC, e incassato, 2,8 milioni di euro in pochi anni. Successivamente
all’interruzione, da parte della nuova Presidenza AMSC, dei contratti con tale società, la
medesima è misteriosamente fallita e il suo socio unico sparito, dopo che la contabilità
aziendale, tenuta su un furgoncino, era andata bruciata in un incendio.
Quanto sopra non ha bisogno di molti commenti, se non per evidenziare come in questi
anni di nuova amministrazione sia cambiato il modo di amministrare anche da parte di chi
è stato nominato a gestire le aziende partecipate dal Comune.
Proprio per questo motivo, e nel tentativo di recuperare parte delle risorse dei cittadini
gallaratesi, le assemblee dei soci di AMSC Spa e di Seprio Real Estate Srl hanno
deliberato due azioni di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori, chiedendo il
pagamento di danni per circa 35 milioni di euro.
Città è Vita con il PD e le altre forze che gestiscono e hanno gestito in questi ultimi anni il
Comune, hanno operato un profondo cambiamento sia di metodo che di sostanza,
garantendo correttezza e trasparenza esclusivamente nell’interesse dei cittadini che li
hanno delegati ad amministrare la “res publica”, cioè la loro città, il loro ambiente, i loro
servizi, la loro vita, perché Città è Vita.
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