Ermal ucciso da un gioco finito male
I due arrestati hanno dato una versione simile della vicenda e i loro fermi sono stati confermati dal Gip. Il colpo sarebbe partito per sbaglio

Sono stati convalidati dal Gip del tribunale di Como gli arresti di Jasin Sulo (30) e Bajran Moliseni (23). Il primo è accusato dell’omicidio volontario di Ermal Abdushi, il giovane albanese residente a Vedano Olona, morto all’ospedale di Tradate la sera del 30 dicembre, e il secondo di aver favorito la fuga e occultato le prove all’interno della casa di Locate Varesino (Co) dove è avvenuto l’omicidio. Una terza persona è indagata a piede libero per aver partecipato alla pulizia dell’abitazione.
L’indagine del sostituto procuratore comasco Pasquale Addesso prosegue per ricostruire quanto avvenuto in quella casa. Da quanto dichiarato dai due arrestati il proiettile che ha colpito Ermal al volto sarebbe partito per sbaglio, mentre Jasin stava giocando con il revolver che deteneva illegalmente. La pistola risulta essere stata rubata in un’abitazione in provincia di Savona e sarebbe stata acquistata nei pressi della stazione di Saronno.
Secondo quanto ammesso dal 30enne la pistola aveva nel tamburo un solo proiettile che lo stesso Jasin aveva inserito poco prima ma, quando ha sparato, non pensava che la camera di scoppio fosse quella con il proiettile. Un gioco finito male, insomma.
Dopo l’omicidio Jasin è fuggito a Casale Monferrato dai parenti della moglie, con l’auto della madre di Ermal, dove è stato arrestato. Ora si attendono i risultati dell’autopsia e degli accertamenti balistici che definiranno la dinamica del delitto.
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