I comuni corrono ai ripari contro l’inquinamento

Gallarate emette la prima ordinanza per limitare i livelli di Pm10. Restrizioni per ora solo per alcune auto e riscaldamenti bloccati a 19 gradi. Varese deciderà nelle prossime ore

fumi

I comuni corrono ai ripari contro i livelli di inquinamento che in ogni angolo della provincia sono schizzati oltre le soglie di legge da diversi giorni.

Le rilevazioni più preoccupanti riguardano i livelli dei PM10, quotidianamente monitorati dalle 5 centraline di ARPA Lombardia dislocate a Saronno, Varese, Gallarate, Busto Arsizio e Ferno.

Contro l’inquinamento cominciano ora a fioccare le prime ordinanze, per ora non eccessivamente limitanti, che riguardano in particolare la circolazione di alcuni tipi di auto e i riscaldamenti.

Il Comune di Gallarate ha esteso il blocco già in vigore contro i veicoli inquinanti fino al 29 febbraio che prevede il divieto alla circolazione nei giorni feriali, dei veicoli a benzina Euro 0 e dei diesel Euro 0, 1 e 2 e Euro 3 e l’obbligo di spegnere i motori durante le fasi di carico e scarico nell’ambito del trasporto merci. Inoltre si limita la temperatura dei riscaldamenti a 19 gradi nelle case. (Leggi il provvedimento nel dettaglio).

Anche la città di Varese sta ragionando su un provvedimento molto simile, che era previsto per le prime ore di questa mattina, mercoledì 27 gennaio. La Giunta ha però deciso di fare prima ulteriori verifiche con il Centro geofisico prealpino, vista la possibilità di un cambio delle condizioni meteo nelle prossime ore. Se il provvedimento sarà firmato entrerà comunque in vigore da domani.

 

I RILEVAMENTI IN PROVINCIA

Come specifica il sito di Arpa Lombardia “il particolato atmosferico ha un rilevante impatto ambientale: sul clima, sulla visibilità, sulla contaminazione di acqua e suolo, sugli edifici e sulla salute di tutti gli esseri viventi. Soprattutto gli effetti che può avere sull’uomo destano maggiore preoccupazione e interesse, per questo è fondamentale conoscere in che modo interagisce con l’organismo umano alterandone il normale equilibrio. In particolare, le particelle più piccole riescono a penetrare più a fondo nell’apparato respiratorio. Quindi, è importante capire quali e quante particelle sono in grado di penetrare nel corpo umano, a che profondità riescono ad arrivare e che tipo di sostanze possono trasportare”.

Per questo la legge prevede una soglia oltre la quale il rilevamento dei PM10 non deve andare, essa è fissata a50 µg/m³ da non superarsi per più di 35 giorni all’anno.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Gennaio 2016
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