“Il paziente non sarà più solo: questo è il nostro obiettivo”
Il nuovo direttore della neonata ASST Valle Olona Brazzoli presenta la sua squadra e annuncia le importanti novità sanitarie per il territorio
Un libro bianco da riempire. Per il nuovo direttore generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale Valle Olona Giuseppe Brazzoli i prossimi mesi saranno di duro lavoro: « Il sistema è stato profondamente modificato e noi siamo chiamati a organizzare una macchina che metterà al centro il paziente, accompagnandolo in tutto il percorso della malattia. La gente, però, non si accorgerà di modifiche sostanziali o marginali perchè i cambiamenti saranno diluiti nel tempo. Per il momento i riferimenti saranno gli stessi».
La riforma della sanità voluta dal presidente Roberto Maroni prevede, infatti, che le vecchie aziende ospedaliere modifichino la propria mission andando oltre l’emergenza: « Per affrontare questa fase ho scelto persone di assoluta fiducia e capacità – ha chiarito Brusini – professionisti che sommano competenze a doti umane perché occorrerà aiutare a comprendere le novità».
Tra le novità già introdotte la fusione delle due ex ao di Busto e di Gallarate: « Non voglio che si parli di inglobale. Qui nessuno cannibalizza nulla. Siamo in una fase in cui tutte le risorse a disposizioni saranno valorizzate al meglio perchè le sfide sono tante ». La squadra del nuovo “dg” è composta da Caterina Tridico, in qualità di direttore sanitario, incarico svolto fino al dicembre scorso al San Carlo di Milano, il nuovo incarico di direttore socio sanitario è stato affidato a Enzo Brusini ex dg del San Paolo di Milano e un tempo direttore sanitario dell’Ao di Busto quando Brazzoli ricopriva l’incarico di responsabile di presidio. Il direttore amministrativo sarà Marco Passaretta che arriva dal San Matteo di Pavia.
Oltre alla fusione delle due vecchie aziende e dell’unificazione sotto un’unica guida dei presidi di Busto, Saronno, Gallarate, Angera e Somma Lombardo ( con i relativi territori afferenti ai precedenti distretti), la sfida sarà anche quella di rafforzare l’offerta di salute del territorio: ambulatori, consultori, studi di riabilitazione tutti collegati all’ospedale in un’ottica di assistenza che interesserà i medici di medicina generale ( ufficialmente non coinvolti nella riorganizzazione).
Si parla di PREST e di POT come modelli di cura e assistenza soprattutto delle patologie croniche per evitare di intasare pronto soccorsi e corsie. Medici specialisti cureranno anche in distretti e consultori ceduti dalla vecchia ASL alla nuova ASST.
« Quanto alla riorganizzazione di specialità ospedaliere – ha concluso Brazzoli – faremo prima una ricognizione di quanto esiste e valuteremo costi e benefici, considerando le normative nazionali e regionali e anche i volumi di attività perchè è un dato molto importante in termini di garanzia di qualità. Con il POA (Piano dell’organizzazione aziendale) cominceremo a definire le direttive del futuro. Tra le questioni al vaglio anche il POT di Somma Lombardo. Prima voglio capire quale sia stato il modello descritto perchè a Somma c’è ancora attività chirurgica. Un modello definito due anni fa può anche non essere più valido e deve essere variato».
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