“Il virus Zika? In Italia è un falso problema”
Il primario di infettivologia del Circolo, Paolo Grossi, tranquillizza le future madri. La trasmissione avviene solo con una zanzare che, in questa stagione, non potrebbe sopravvivere
![zanzara](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/01/zanzara-508988.610x431.jpg)
« È un falso problema». Il professor Paolo Grossi, primario della clinica di infettivologia all’ospedale di Varese, liquida in modo netto la questione della zanzara Zika che spaventa soprattutto le donne in attesa nel nostro paese: « Il virus viene trasmesso attraverso una zanzare che, in Italia, non c’è e non potrebbe vivere date le condizioni atmosferiche».
L’eco mediatica di questo virus che ha provocato in Brasile la morte e difformità encefaliche in alcuni neonati ha creato qualche apprensione anche in Europa: « In Italia sono stati registrati solo 4 contagi di persone che rientravano dal paese sudamericano – spiega il professore – La malattia contratta presenta, in sé, una scarsa sintomatologia simile all’influenza con eruzioni cutanee, febbre, dolori muscolari, mal di testa. L’unica preoccupazione riguarda le donne gravide nel primo semestre a causa della possibili ripercussioni sul feto».
Ma come mai tanto clamore in questo periodo?
« Il virus era già conosciuto. Si è registrata una concomitanza sospetta di casi di microcefalia con alcune morti in Brasile. Sono state condotte delle analisi e si è individuata la causa. Parliamo di zone del mondo dove il livello sanitario è inferiore al nostro e non sempre si registrano controlli minuziosi».
Insomma, in Italia possiamo stare tranquilli?
« Assolutamente sì. Non c’è alcun motivo di preoccuparsi perché il contagio avviene solo per via diretta dalla puntura della zanzara e, lo ribadisco, le condizioni climatiche attuali in Italia non ne permettono la sopravvivenza. Sinceramente non so nemmeno se nel nostro paese ci sia questo tipo di insetto. Direi che dovremmo preoccuparci di più della Dengue o della Chikungunya. È chiaro che le donne in attesa dovrebbero evitare un viaggio nelle zone a rischio».
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