Le storie più popolari del web nel 2015

L'analisi di Giuseppe Geneletti sui cambiamenti intervenuti nell'informazione. "Internet dà a tutti un megafono, affievolendo il potere dei controllori di quello che diventa centro di attenzione"

doodle google mondiale

Il nostro modo di vivere è cambiato radicalmente in questi ultimi anni. E per rendercene conto possiamo anche guardare a quello che che costituisce la storia del 2015. Non la Storia degli storici ma quella popolare fatta dai nostri interessi e umori e in parte anche creata da noi stessi, forse in un modo più democratico di un tempo, con le nostre storie.

Per conoscere le storie più popolari del 2015 possiamo usare le analisi fatte dal motore di ricerca più usato del mondo. Nel 2015 Google ha avuto circa  il 70% del mercato globale delle ricerche su internet. E non ha una quota maggiore perchè ci sono alcune alternative come Yahoo e Bing (15% insieme) e soprattutto perchè Google è poco usato – e molto ostacolato – in Cina, dove Baidu, che rispetta le regole della censura, ha una quota di mercato dell’80%, essendo focalizzato sulle ricerche in lingua cinese.

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Fonte: netmarketshare.com

Per dare un contesto ai numeri seguenti, ricordiamo che attualmente Google registra 40.000 ricerche al secondo, equivalenti a 3 miliardi e mezzo di ricerche al giorno: un tipico esempio di analisi di “big data”.

Ecco gli argomenti più ricercati nel 2015 secondo Google a livello globale (per il nostro paese esiste una lista di parole emergenti ma non uno studio con dati dal blog di Google Italia).

  1. Parigi sotto attacco. Venerdì 13 novembre, i terroristi attaccano un teatro, lo stadio, un ristorante e un bar: gli attacchi più mortali sul suolo francese dalla Seconda Guerra Mondiale (897 milioni di ricerche).

  2. Birdman vince l’oscar come miglior film e Milena Canonero vince il suo quarto oscar per i migliori costumi per il film The Grand Budapest Hotel (406 milioni di ricerche).

  3. La Coppa del Mondo di cricket 2015 organizzata congiuntamente da Australia (la vincitrice) e Nuova Zelanda si tiene dal 14 febbraio al 29 marzo e diviene uno degli sport più ricercati su internet (323 milioni di ricerche).

  4. Il 18 settembre inizia in Inghilterra la coppa del mondo di rugby, con i 20 migliori team Vince la Nuova Zelanda (247 milioni di ricerche).

  5. Star Wars, Il risveglio della forza esce nelle sale Il 16 dicembre ed è il film più veloce della storia a raggiungere il miliardo di incassi in soli 12 giorni (155 milioni di ricerche).

  6. Inizia in Canada il 6 luglio, il campionato del mondo di calcio femminile, vinto dagli Stati Uniti, su erba artificiale (113 milioni di ricerche).

  7. Il 9 settembre, a 89 anni, la regina Elisabetta II di Windsor, incoronata il 2 giugno 1953, diventa la regnante più longeva d’Inghilterra, superando in durata quello della regina Vittoria, rimasta sul trono 63 anni e 216 giorni (100 milioni di ricerche).

  8. Il 25 aprile in Nepal un terremoto di magnitudo 7.8 causa circa 9000 vittime e gravissimi danni nella maggior parte del paese. Una delle foto che vengono condivise maggiormente in questa occasione, si rivela una delle più grandi bufale dell’anno. (85 milioni di ricerche).

  9. Il 26 febbraio, una domanda pubblicata insieme a una foto di un vestito su Tumblr diventa virale: “Ragazzi per favore aiutatemi: questo vestito è bianco e oro o blu e nero? Io e i miei amici non riusciamo a metterci d’accordo e stiamo impazzendo” (73 milioni di ricerche).

  10. Il 26 maggio, sei alti dirigenti della FIFA, l’organo di governo del calcio a livello mondiale, vengono arrestati a Zurigo, su richiesta del dipartimento di giustizia statunitense, che ha formulato 47 capi d’accusa, che vanno dalla corruzione alla frode, al riciclaggio di denaro fino all’associazione per delinquere e alle frodi telematiche: reati commessi nell’arco degli ultimi vent’anni (42 milioni di ricerche).

  11. Il 1 Luglio, per la prima volta un paese sviluppato, la Grecia, non paga una rata di restituzione di un prestito al Fondo Monetario Internazionale (35 milioni di ricerche).

  12. Il 1 luglio, viene ucciso Cecil, il leone. portandolo all’attenzione delle cronache mondiali in Europa e negli Stati Uniti, ma non nello Zimbabwe, dove ci sono altre priorità (32 milioni di ricerche).

  13. La crisi dei migranti divampa durante tutto l’anno con uno degli apici il 18 aprile quando si ribalta un barcone eritreo nel canale di Sicilia, causando la morte presunta di centinaia di persone (23 milioni di ricerche durante l’anno).

Questa lista genera domande ed emozioni, anche molto diverse tra di loro. Ad esempio come è possibile che siano diventate virali proprio le storie di quel vestito e di quel leone?

La storia del vestito e del leone sarebbero rimaste molto limitate e locali 30, 20 e anche 10 anni fa. Ma l’informazione viaggia e le persone si comportano in modo molto diverso nel contesto del web sociale del 2015. Il web sociale premia immagini estreme e scandali. Mette nelle mani di tutti gli strumenti per farsi giustizia da soli: basta creare una folla eccitata on line per trasformare le storie in celebrità. E, a guardar bene, sono proprio le celebrità che hanno contribuito alla viralizzazione della storia del vestito e del leone. Nel primo caso l’immagine è stata postata su una pagina di fan di una talent manager di celebrità youtube, come Hahhan Hart e da lì si è propagata. Anche nel caso del leone, le celebrità hanno giocato un ruolo fondamentale. Del resto non è un segreto che in cima alla lista delle pagine Facebook con maggiori seguaci ci siano proprio le star dello sport e dell’intrattenimento: Cristiano Ronaldo con 148 milioni tra FB e Twitter, Justin Bieber 147, Shakira 140, Rihanna 136.

Questa ed altre domande sono importanti per orientarci e imparare a crescere la nostra consapevolezza su cosa sia oggi internet, i media sociali, la nostra civiltà e in ultima analisi sull’impatto dei nostri comportamenti online. Quello che sembra emergere è un cambiamento davvero radicale di cosa, chi sono e come funzionano i media oggi. Internet dà a tutti un megafono, affievolendo il potere dei controllori di quello che diventa centro di attenzione. Questo, nel bene e nel male che ne consegue, sembra l’opportunità per  un aumento di democrazia. Ma sembra anche che non sia ancora un discorso pubblico ragionato e informato, che è l’ideale della vera democrazia.

Giuseppe Geneletti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Gennaio 2016
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